In numerosi licei di Roma e della Regione Lazio è stata messa in atto una protesta “silenziosa” nella mattinata di lunedì 9 gennaio. Il fine della protesta è quello di ottenere, per le studentesse, il congedo mestruale.
Le studentesse, sostenute dai propri compagni, mirano, con la loro richiesta, ad ottenere una scuola che possa essere il più inclusiva possibile.
Congedo mestruale alle studentesse: il caso esemplare di Ravenna
Gli istituti e i licei coinvolti nella protesta delle studentesse sono più di venti: dal Pascal al Nomentano fino al Cavour e all’Albertelli sono numerosi i collettivi che hanno messo in atto i sit-in a Roma e nel Lazio.
L’iniziativa è stata promossa in seguito all’esempio virtuoso di Ravenna. Infatti, presso il liceo Nervi-Severini, il congedo mestruale è stato riconosciuto per le studentesse che ne facciano richiesta. Il dirigente scolastico Gianluca Dradi, come riportato da RavennaToday, ha sottolineato che si tratta della prima iniziativa di questo genere in una scuola italiana.
L’assenza riconosciuta è fino a due giorni al mese in caso di dismenorrea, ovviamente certificata.
Le studentesse dei licei romani e laziali, come scrive RomaToday, hanno dichiarato che questa proposta guarda, appunto, ad una scuola più inclusiva. Infatti, la battaglia per il congedo mestruale si unisce a quella per l’approvazione della carriera alias negli istituti, affinché la scuola possa davvero essere presidio di accoglienza e di inclusività.
Giulia Guglielmetti
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