L’emergenza ungulati continua a preoccupare gli abitanti della città di Roma. Questa volta un cinghiale è stato avvistato nel parco che circonda Castel Sant’Angelo, ma la sua permanenza è durata poco: infatti, l’animale è stato abbattuto. È protesta tra gli animalisti.
Castel Sant’Angelo: è stato abbattuto il cinghiale che si aggirava nel fossato
Non è una novità che alcuni esemplari di cinghiali possano essere avvistati mentre passeggiano tranquillamente per le strade di Roma, tanto che gli abitanti non sembrano più stupirsi. Stavolta, un cinghiale è stato avvistato nel parco di Castel Sant’Angelo, a pochi passi da piazza San Pietro. La prima segnalazione era stata effettuata dall’associazione parco di Castel Sant’Angelo che, in un post Facebook accompagnato da un video dell’animale, sollecitato il problema: «Abbiamo allertato chi competente. Voi comunque prestate attenzione. Si trova nel fossato esterno del parco di Castel Sant’Angelo lato via della Conciliazione». L’esemplare è stato abbattuto nella notte in un’operazione che ha visto coinvolti gli agenti della Polizia locale di Roma Capitale, la polizia della città metropolitana e gli operatori dell’Asl Rm1 per adempiere al protocollo per la gestione della fauna selvatica sottoscritto nel 2019 dal Campidoglio, dalla Regione e l’ex Provincia. Esso comporta un abbattimento selettivo degli esemplari che, però, è stato fortemente contrastato dagli ambientalisti.
Anche in questo caso alcuni gruppi si sono presentati sul luogo, armati di videocamere, e pronti a riprendere l’intera operazione nonostante il personale, in borghese, abbia più e più volte affermato di far parte di una ditta privata. L’area è stata transennata dalle Forze dell’Ordine, ma ciò non ha impedito al gruppo di animalisti di portare avanti la propria protesta e a chiedere delle spiegazioni. Il consigliere del Movimento 5 Stelle – nonché vicepresidente della commissione Ambiente – Daniele Diaco è intervenuto in Campidoglio, affermando che «l’unica colpa di quel cinghiale era girovagare nel parco di Castel Sant’Angelo. Un animale innocuo in cerca di cibo, che poteva essere narcotizzato e riportato nel suo habitat naturale. Invece questa amministrazione, nello sconcerto generale, ha deciso di ucciderlo».
Maria Claudia Merenda
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