Riguardo l’accoglienza dei clochard, l’assessora alle Politiche Sociali, Barbara Funari, ha dichiarato: «Dal primo aprile 2022, giorno in cui tradizionalmente a Roma si chiudevano i centri per la cosiddetta “emergenza freddo”, abbiamo fatto in modo che non venissero chiusi i nuovi posti aperti a novembre per l’inverno, compresi quelli attivati con la collaborazione dei Municipi.»
Sua, infatti, la direttiva del 18 marzo con cui si ribadisce l’intenzione di andare “oltre la logica emergenziale”.
L’obiettivo è l’accoglienza dei clochard oltre la logica emergenziale
Dalla giunta Gualtieri arriva un’indicazione: «Dare continuità ai progetti di accoglienza temporanei».
Per questo motivo, oltre a trasferire risorse economiche ai municipi, l’amministrazione cittadina ha dichiarato la volontà di “un ripensamento del cosiddetto piano freddo, con interventi strutturali”. Si vuole, insomma, favorire l’autonomia delle persone senza fissa dimora: dai colloqui all’orientamento alla formazione ed al lavoro, fino all’inclusione sociale.
Ad inizio gennaio, la città ha potuto mettere a disposizione alle persone senza fissa dimora circa 337 posti letto. In alcuni casi anche con spazi a disposizione per i loro amici a quattro zampe. Il percorso è destinato a non interrompersi in modo da consentire una vita più dignitosa a chi ha delle difficoltà.
L’assessora Funari spiega: «Quello che per anni qualcuno raccontava impossibile da fare diventa invece realizzabile con una semplice direttiva. C’è ancora tanto da migliorare, ed una riorganizzazione di tutto il sistema ha bisogno di tempo, ma il primo obiettivo è chiaro: aumentare i luoghi di accoglienza in maniera diffusa in tutta la città e che siano aperti tutto l’anno».
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