Accoltellamento a Termini: il dettaglio dei guanti in lattice

Sono emersi nuovi e interessanti particolari sul caso dell’accoltellamento avvenuto a Termini la notte di Capodanno. La vittima dell’aggressione, una ventiquattrenne israeliana, era stata aggredita da un senzatetto di origine polacca, che è stato poi arrestato.

L’attenzione degli inquirenti, ora, è su un paio di guanti in lattice trovati in possesso dell’aggressore, che potrebbero, in realtà, rivelarsi un dettaglio cruciale.

Nuovi scenari sull’accoltellamento di Termini: l’analogia con lo stupratore della Garbatella

Fonte larepubblica.it

Il possesso di questo paio di guanti in lattice ha aperto nuovi scenari sul caso. Innanzitutto, aggrava la situazione dell’aggressore, poiché dimostra che il 24enne polacco aveva intenzione di ferire effettivamente qualcuno con il coltello che aveva con sé. Si aggiunge, quindi, l’elemento della premeditazione.
Oltre a ciò, gli inquirenti hanno subito notato un’analogia con lo stupratore della Garbatella, che, a sua volta, indossava sempre dei guanti in lattice. Lo stupratore, a tre mesi dall’aggressione, gira ancora libero per la città. La polizia, però, come riportato da Il Corriere della Città, ha il suo dna, recuperato proprio grazie ad una parte di guanto rimasta nell’auto della vittima.
Questo materiale genetico potrà, dunque, essere confrontato con quello dell’aggressore.

Le analogie tra il caso dell’accoltellamento e quello dello stupratore, inoltre, non si fermano alla presenza dei guanti. Sempre secondo Il Corriere della Città, anche il modo di agire dei due aggressori, infatti, è simile.
L’aggressore, al pari dell’ignoto stupratore, si è avventato con violenza sulla vittima e con estrema freddezza.
Al momento, nessuna ipotesi viene esclusa.


Giulia Guglielmetti
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