Il nuovo piano industriale 2020/2024 prevede il raggiungimento dell’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti con un investimento di 340 milioni, installazione di 12 impianti e differenziata al 60%.
Il documento, elaborato da Ama, punta a raggiungere l’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti raccolti. Il piano, ancora in bozza, si divide in diversi capitoli, alcuni fondamentali per il conseguimento degli obiettivi.
La differenziata pari al 60 %
A garantirne il raggiungimento saranno i nuovi centri di raccolta e riuso, il potenziamento dei servizi di raccolta, la pulizia delle strade e l’internalizzazione delle utenze commerciali. Il risultato? Un aumento della raccolta differenziata di 167 Mila tonnellate rispetto al 2019.
Previsto un investimento di 76,6 milioni dal 2020 al 2024 per i cassonetti intelligenti, dotati di dispositivo che, grazie ad una green card consegnata da Ama, ne permette l’apertura e l’identificazione dei cittadini.
Gli investimenti di 340 milioni saranno a carico di Ama, con un apporto di capitale di 100 milioni da parte del socio e 200 tramite finanziamento, e Roma Capitale (con pagamento da parte di Ama del canone di locazione). Dei 340 milioni quasi la metà riguarderà gli impianti; 31 milioni i cassonetti; 105 il rinnovo della flotta dei mezzi; 30 milioni per i centri di raccolta e riuso poco più di 13 milioni per gli edifici; 4,7 milioni per le compostiere medie e piccole e 1,2 sulle stazioni di trasferenza.
Impianti, TMB da 540 Mila tonnellate e chiusura TMB Rocca Cencia
Nel 2021 l’Ama conta di avviare 4 tritovagliatori mobili e stazioni di trasferenza (in cui convergono in unico punto i mezzi preposti alla raccolta dei rifiuti). La maggior parte degli impianti entrerà in azione tra quattro anni. Tra questi vi è un impianto TMB da 450 Mila tonnellate al costo di 60 milioni (3 moduli da 180 Mila tonnellate l’anno), basato sul trattamento dei rifiuti indifferenziati attraverso processi meccanico-biologici. Tra i principali impianti previsti troviamo inoltre: l’impianto di compostaggio di Cesano (27 milioni), quello di Casal Selce che verrebbe raddoppiato (41 milioni di euro), un altro impianto di trattamento della frazione organica con modalità “waste to fuel” (che permette di ottenere biocarburante dal rifiuto) al costo di 50 milioni.
Prevista, nel piano, la chiusura e conversione per il 2021 dell’impianto Ama di Rocca Cencia, sotto sequestro per una serie di irregolarità legate alle procedure di smaltimento. Anche il numero degli attuali dipendenti (7262) conta di arrivare a 7626 nel 2021, attraverso 902 assunzioni e 709 uscite nel quinquennio. Ama inoltre, per quanto riguarda i mezzi, ritiene che disporrà 561 nuovi veicoli tra compattatori (102) per la raccolta stradale e vetture più piccole per il porta a porta.
Un piano dettagliato, che introduce tante novità ma che richiede anche grandi investimenti. C’è chi lo definisce “un altro libro dei sogni”. Così la consigliera del Partito Democratico, Valeria Baglio, contesta il nuovo piano, il quale “non riesce neanche a chiudere il ciclo dei rifiuti” e che “ipotizza 12 impianti senza far riferimento alle aree idonee”.
Sará la conferma del fallimento Raggi sui rifiuti di Roma (come solleva la consigliera Baglio) o magari l’inizio di una ripresa per la Capitale?