La preziosa opera torna a casa a 4 anni dal ritrovamento, avvenuto grazie all’azione dei carabinieri del comando Tutela Patrimonio Culturale. Esportato illegalmente in America nel dopoguerra, il mosaico era parte del ponte di comando di una delle due navi da cerimonia dell’imperatore Caligola. Il mosaico a intarsi marmorei (opus sectile) faceva parte delle decorazioni presenti sulle pavimentazioni delle due navi dell’imperatore.
Il ritrovamento è avvenuto nell’ambito di una campagna di scavo condotta dal Ministero dei Beni Culturali tra il 1928 e il 1932. Il furto avvenne per mano di ignoti nel Museo delle navi Romane di Nemi, dato alle fiamme dai tedeschi nel 1944. Individuato, grazie alla collaborazione di esperti del settore, presso una collezione privata di una cittadina italiana residente negli Usa, è stato recuperato e riconsegnato al nostro Paese. Ad annunciare il suo ritrovamento nel 2017, fu l’allora Ministro per i beni e le attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

Il mosaico di una nave dell’Imperatore Caligola
Il museo sorse tra il 1933 e il 1939 per ospitare le due gigantesche navi appartenute all’imperatore Caligola (37-41 d.C.) recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931. Questo è stato il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto. Al suo interno due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, bruciati la notte del 31 maggio 1944 dal 163° Gruppo Antiaereo Motorizzato tedesco che occupava la zona, e che era in ritirata.
Dopo un travagliato periodo di alternate aperture e chiusure tornò ad aprire definitivamente le sue porte ai tanti visitatori nel 1988. Nel nuovo allestimento, l’ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzerie di bordo originali. Sono inoltre visibili due modelli delle navi in scala 1:5.

Il Museo delle navi romane
L’ala destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto. Sono esposti materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), da Campoverde (Latina) da Genzano e dal Santuario di Diana a Nemi, oltre ai materiali provenienti dalla “Collezione Ruspoli“. All’interno di quest’ala è inoltre possibile ammirare un tratto musealizzato del basolato romano del “Clivus Virbii“, che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana. Torna quindi in esposizione al Museo delle Navi Romane di Nemi, in provincia di Roma, il mosaico proveniente dalle navi di Caligola. Ora come dichiarato dal Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna sarà possibile ammirarlo nel rispetto delle norme di comportamento anti-Covid 19.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina(Mosaico appartenente ad una delle navi dell’Imperatore Caligola) photo credit: casilinanews.it