Il lockdown degli scorsi mesi ha messo in ginocchio l’economia della nazione, mettendo in grave crisi svariati settori. Quello dell’arte è sicuramente uno dei più penalizzati dalle restrizioni anti-Covid, tant’è che a Roma circa un terzo dei musei è ancora in una situazione critica. Infatti tra i quelli statali 11 su 35 hanno orari ridotti o sono aperti solo pochi giorni alla settimana.
Un terzo dei musei dei Roma in semi-lockdown
Tra i musei ancora in “Semi-lockdown” ci sono anche quelli dotati di autonomia speciale e di “Rilevante interesse nazionale”, come Gallerie Nazionali d’Arte Antica Barberini Corsini e Vittoriano Palazzo Venezia. Il Museo di Galleria Borghese ha ridotto gli ingressi a 500 da agosto, rispetto ai 1800 standard. Qui inoltre ci sono turni di visita da due ore, dalle 9 alle 19, per un massimo di 100 persone ciascuno.
La situazione dei lavoratori statali
Non solo l‘arte risente delle restrizioni per limitare il contagio da Coronavirus, ma anche i lavoratori statali che operano nei musei. E’ Stefano Diociaiuti, della Fisascat-CISL di Roma Capitale e Rieti, a lanciare l’allarme sulla precaria situazione dei dipendenti. Afferma che quella attuale è “Una situazione che penalizza non soltanto i lavoratori, ma anche la ripresa del turismo, già in grave sofferenza“. Spiega inoltre: “Gli oltre 50 dipendenti della Gebart spa, le centinaia di lavoratori di Opera-Civita e di Coopculture, realtà che hanno registrato incrementi a due cifre nell’ultimo triennio, insieme a tutti i loro colleghi sul territorio, sono sospesi nella più totale incertezza, e molti di loro sono in cassa integrazione”.
L’appello del sindacato
Il sindacato chiede di poter riaprire almeno tutti i musei statali di Roma, l’attenuazione di un piano programmatico di rilancio dell’offerta culturale, il rientro al lavoro del personale dei Concessionari e l’impegno alla salvaguardia di tutti i dipendenti nei prossimi bandi di gara. Commenta il sindacalista: “Riteniamo che Roma debba ripartire mettendo al centro la cultura e il suo immenso patrimonio storico-artistico. Anche per questo abbiamo inoltrato una richiesta di incontro al Segretario Generale del Mibact e alla Direzione Generale dei Musei. Vorremmo sapere quale sarà il destino di istituzioni culturali di massima importanza per tutto il Paese, e dei suoi lavoratori”.
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