La negligenza sull’uso della mascherina all’interno dei mezzi pubblici è tra i maggior problemi più diffusi della società contemporanea. Problema a cui si cerca di mettere un freno attraverso la presenza di vigilanti che affiancheranno i controllori sui mezzi Atac.
L’intervento della Fit-Cisl Lazio
E’ il segretario della Federazione Italiana dei Trasporti del Lazio – Roberto Ricci – a comunicare quante aggressioni ci siano tra civili e ai controllori, poiché tesi a sollecitare terzi ad indossare la mascherina, indispensabile per prevenire la trasmissione del Covid-19. I 250 impiegati dell’azienda Atac, pur avendo il compito di far rispettare le norme vigenti anti-virus, non possiedono il ‘potere’ di sanzionare chi decide di non indossare la mascherina e di contrastare le regole messe in atto dallo Stato. Da qui la necessità di introdurre la figura della guardia giurata sui mezzi pubblici, con la speranza che non vengano consumate altre violenze di natura no-mask.
Ritorni ad uffici e scuole: conseguenze
Scuole e uffici riaperti. Un po’ di normalità da parte di studenti e lavoratori che possono finalmente svolgere i loro compiti in presenza, dedicarsi all’interazione tra i più e prendere un bus per recarsi alla loro postazione. Da quando la situazione sembra essersi stabilizzata, il trasporto pubblico ha registra un aumento del numero di passeggeri, ma che rimane inferiore ai dati registrati nel 2019, quando il Covid-19 non aveva ancora stravolto abitudini e stili di vita di intere nazioni.
Uffici pubblici
La vera rimonta avrà luogo a partire dal 15 ottobre, con il ritorno in presenza dei dipendenti pubblici. Il segretario Ricci suggerisce: «Dobbiamo utilizzare la figura del mobility manager che all’interno di un’azienda dovrebbe indicare all’Agenzia per la mobilità e alle società dei trasporti come si muovono i dipendenti per raggiungere il posto di lavoro. Le metro A e B sono sempre piene e senza più nessuno a controllare il rispetto del limite della capienza dell’80%». Massiccio anche il ritorno ai mezzi privati, il cui timore incombe anche sul problema del traffico, noto alla città di Roma.
Scuola, genitori e petizioni
Non condivisa dai genitori degli studenti tornati a scuola, l’entrata delle 09:40 e l’uscita delle 15:40 che sconvolgerebbe stile di vita, alimentazione e attività sportive pomeridiane dei ragazzi. Opinione di molti che si è trasformata in una petizione sul portale Change.org che ha raccolto più di 4.000 firme e chiede di anticipare ingressi e uscite da scuola.
Da non dimenticare il flusso di studenti che proviene dalle zone di Castro Pretorio e Policlinico, le cui metro son chiuse da più di un anno e costringono giovani ad affollare bus sostituitivi o scendere a Termini
Scritto da Simonetta Chiariello.
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