Ater ha inviato numerose lettere di arretrati scaduti da decenni, anche a persone decedute. Circa 500 comunicazioni non sarebbero dovute partire.
Negli ultimi 8 mesi, Ater ha inviato almeno 17.000 raccomandate a inquilini ed ex inquilini delle case popolari, chiedendo arretrati per rate condominiali o affitti. Tutto ciò senza ulteriori specificazioni, cosa che ha mandato nel panico migliaia di famiglie. Il fatto rilevante è che delle 17.000 spedite, secondo quanto RomaToday ha potuto verificare, almeno il 3% sono partite per errore: quindi oltre 500. Ciò ha comportato bei costi. In aggiunta, numerose missive firmate da un direttore, avevano come intestatarie persone defunte da decenni, per lo più tra la fine degli anni ’80 e gli inizi del 2000. La causa dell’errore è la presenza di un database mai aggiornato.
Ater e le raccomandate per gli arretrati
Decine di comunicazioni sono arrivate agli abitanti delle case popolari del Villaggio Olimpico, nel II Municipio. Il contenuto di esse riguardava diffide di pagamento dai 300 ai 6.000 euro rivolte ad ex assegnatari diventati proprietari grazie ai riscatti degli alloggi avvenuti quasi tutti tra i 30 e i 36 anni fa. Ciò riguarda il periodo in cui la gestione del patrimonio, nell’ex residence per gli atleti dei Giochi del 1960, passò da Iacp ad Ater. Nelle lettere, caratterizzate dall’assenza di firme, si contestano “oneri e/o canoni” non corrisposti, non specificati oppure non collocati temporalmente. È stato un enorme spavento per i residenti di via Olanda, piazza Grecia, via Danimarca, via Jugoslavia e via Svizzera. Molti abitanti delle case popolari, volendo ottenere chiarimenti, non sono riusciti a mettersi in contatto con gli uffici locali dell’azienda regionale, altri invece hanno ottenuto solo appuntamenti telefonici a cinque mesi di distanza.
Numerose le segnalazioni provenienti da altri quartieri, come ad esempio Torre Spaccata. In particolare, un proprietario ha ricevuto il 6 aprile una richiesta di oltre 6.000 euro, indirizzata al padre defunto nel 2009, nonostante il riscatto fosse avvenuto 23 anni fa, nel settembre 1999, da parte del figlio stesso. Afferma il proprietario: “Ho scritto una pec di risposta lo stesso giorno, allegando anche la copia dell’atto di acquisto con tanto di ricevuta da parte di Iacp“.RomaToday è giunto a conoscenza che sono state inviate circa 17.000 raccomandate da parte di Ater, negli ultimi 8 mesi. Tutte con richieste di pagamento per mancata corresponsione di “oneri e/o canoni di locazione“, ma non tutte a proprietari ex assegnatari.
Su 17.000 lettere inviate, il 3% sono partite per errore
La percentuale che l’invio sia frutto di errore è circa del 3%. Queste richieste sarebbero partite per sbaglio: 500 raccomandate spedite senza motivo a chi non deve nulla ad Ater. Il motivo dell’invio delle lettere a persone defunte è dovuto al fatto che da anni non vengono effettuati aggiornamenti del database. A correre in soccorso dei destinatari delle lettere di Ater c’è la legge: in base all’articolo 2948 del codice civile, i debiti condominiali ordinari (relativi a servizi di pulizia e normale manutenzione delle aree comuni) si considerano prescritti dopo 5 anni. L’invio della raccomandata scaduto questo termine non interrompe la prescrizione.
Inoltre la legge regionale 42 del 1991, che disciplina la cessione in proprietà degli alloggi ex Iacp, all’articolo 7 stabilisce che l’atto notarile “è subordinato alla certificazione dell’istituto che l’assegnatario è in regola con i pagamenti”. Ciò vuol dire che nessuno avrebbe potuto riscattare gli immobili del Villaggio Olimpico o di Torre Spaccata con arretrati non pagati. Agli attuali proprietari di case ex Ater o agli inquilini in regola con tutti i pagamenti, basta comunicare tempestivamente all’azienda il proprio status e certificare la regolarità di rate condominiali e d’affitto.
Ylenia Iris
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