L’Ater di Roma è pronta ad attuare un piano di alienazione che prevede la vendita di ben 7428 case popolari nella periferia della città. Ad essere interessati, saranno i quartieri di Bufalotta, Torpignattara, Laurentino, Montesacro, Primavalle, San Basilio e Tufello. Il cosiddetto “Programma di alienazione e investimento“, reso possibile dai Decreti Lupi e dalla delibera regionale 410 del 2015, porterà a un guadagno stimato di più di 470 milioni di euro. Il via libera è stato concesso lo scorso 6 agosto, in un documento che riporta la firma del Commissario straordinario dell’Ater di Roma, l’avvocato Eriprando Guerritore.
Case popolari in vendita: costi e proventi
Il prezzo varia in base alla grandezza dell’appartamento, dell’anno di costruzione, dello stato di manutenzione e della zona in cui è ubicato. I proventi saranno destinati a un “adeguamento energetico e funzionale” delle abitazioni che rimarranno di proprietà dell’Ater, al fine di provvedere a “nuove costruzioni”, all’ “acquisto di alloggi invenduti” e ad “acquisizioni per un programma di emergenza abitativa“, come riportato nel documento firmato da Guerritore.
Agli inquilini che hanno sempre pagato regolarmente il canone, sarà riconosciuto il diritto di prelazione. Anche i figli non conviventi degli assegnatari avranno la possibilità di acquistare gli immobili su richiesta dell’assegnatario e se in possesso dei requisiti per la permanenza in un alloggio di edilizia residenziale pubblica. La vendita sarà estesa anche a parenti di terzo grado non conviventi in possesso dei requisiti.
Case popolari in vendita: i casi particolari
Chi riceverà la comunicazione avrà a disposizione 60 giorni per rispondere e coloro che acquisteranno gli immobili potranno rivenderli dopo 5 anni dalla registrazione del contratto. Per tutti gli assegnatari impossibilitati a procedere con l’acquisto sarà attivata una “procedura di mobilità“, ovvero un trasferimento in altre case dell’Ater all’interno del Comune di Roma. Gli alloggi invenduti saranno messi all’asta.
La vendita sarà sospesa nel caso in cui nel nucleo familiare “esistano situazioni di estremo disagio, determinate da gravi malattie, gravi disabilità o da malattie terminali”. Degli appartamenti abitati da ultra 70enni invece sarà messa in vendita la nuda proprietà, al fine di garantire all’assegnatario il diritto di abitazione.
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