La notte di sabato 28 gennaio si è svolta all’insegna del caos e del disordine. A Trastevere, infatti, si è verificato un vero e proprio attacco anarchico ai danni del quartiere.
Gli scontri sono durati circa tre ore e piazza Trilussa, cuore pulsante del quartiere, è diventata teatro di violenza e di guerriglia urbana tra i manifestanti anarchici, che protestavano contro il 41bis per Alfredo Cospito, e la Polizia.
Attacco anarchico a Trastevere: le parole dei testimoni degli atti vandalici

Secondo quanto riporta Corriere, nel corso della sommossa un agente sarebbe rimasto ferito alla testa. Alla fine, ben 41 persone sono state fermate, identificate e denunciate.
Successivamente, un altro episodio di violenza ha fatto innalzare il livello di allerta: due bottiglie molotov sono state lanciate contro il commissariato a Prenestino. Il sospetto, ovviamente, è che a lanciare le bottiglie incendiarie siano stati gli stessi anarchici.
I commercianti e i residenti di Trastevere hanno vissuto attimi di paura. Alcuni testimoni degli scontri hanno raccontato a Corriere la loro esperienza. I commercianti e i proprietari di attività intorno a piazza Trilussa hanno tentato subito di mettere in sicurezza le zone esterne dei locali. Non sempre, però, è bastato: alcune attività, infatti, hanno subito danni, dai tavolini sfasciati alle fioriere rovesciate.
Tra i residenti di Trastevere, inoltre, serpeggia la polemica contro il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che aveva promesso che sarebbero state installate delle telecamere sui lampioni entro la fine del 2022. Gli abitanti della zona, però, le stanno ancora aspettando.
Giulia Guglielmetti
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