Home Attualità Cronaca Autisti Atac aggrediti, servono «cabine blindate»

Autisti Atac aggrediti, servono «cabine blindate»

A distanza di poche ore, si sono verificati due casi su bus della linea N904. I casi riguardano due autisti Atac. Preso a pugni un conducente perché non voleva partire, l’altro invece dirottato. C’è molta preoccupazione nell’azienda e la polizia è alla ricerca dei violenti.  

Autisti Atac aggrediti

«Sono stati quattro ragazzi, forse stranieri. Hanno spaccato il vetro del contenitore dell’estintore e lo hanno svuotato in mezzo al corridoio…», si riferisce al Corriere. È stato un episodio di teppismo su un bus della linea N904. Ma non è stato l’unico, infatti un altro episodio ha coinvolto un’altra vettura sulla stessa tratta, questa volta in partenza dal capolinea di largo Ines Bedeschi. In questa situazione, rispetto a quanto dichiarato dal primo conducente alla Polizia, un passeggero sferrava pugni sull’addome al collega. Il motivo della violenza è che voleva che il bus partisse prima dell’orario stabilito. L’autista Atac di 45 anni si è rifiutato e l’uomo lo ha aggredito. Successivamente ha sfondato il finestrino della cabina di guida utilizzando un sasso. L’uomo è fuggito, ma le telecamere di sicurezza a bordo del mezzo pubblico e presenti in strada, potrebbero averlo ripreso. È successo tutto nella zona di Selva Nera, vicino a Boccea.

Solidarietà nei riguardi degli autisti Atac

Gli agenti del commissariato Primavalle hanno raccolto le dichiarazioni dei due autisti Atac, azienda di trasporto pubblico. Sono stati, sfortunatamente, le ultime vittime di vandalismo dopo un periodo di illusoria calma. Nel primo caso i quattro teppisti hanno costretto l’autista a dirottare il percorso in via di Selva Nera, dove poi gli hanno ordinato di farli scendere, sotto minacce. Gli investigatori indagano per rapina, per sequestro di persona e interruzione di pubblico servizio. Le telecamere potrebbero essere di aiuto al fine di identificare i componenti della banda. Si suppone siano responsabili di episodi simili avvenuti nelle notti scorse. Ai due conducenti è arrivata la solidarietà da parte dell’Atac che, insieme ai sindacati di categoria, auspica una migliore e concreta sicurezza per chi di notte guida i bus.

Bisogna proteggere i lavoratori dell’azienda

«Atac, si legge in una nota, stigmatizza fermamente la vile aggressione ed esprime totale e piena solidarietà e vicinanza ai propri dipendenti». Sui casi di violenza è intervenuta anche la politica. Per Federico Rocca, consigliere comunale di Fratelli d’Italia «tutelare l’incolumità del personale dei mezzi pubblici deve essere una priorità dell’amministrazione e a questo scopo vanno messe in campo tutte le iniziative necessarie a scongiurare che si ripetono atti gravissimi», come quelli accaduti lunedì notte. «Non c’è più tempo, non servono altre promesse non mantenute, occorre una sola cosa, chiesta dai dipendenti con forza, ovvero un impegno concreto nel dotare da qui a breve tutti gli autobus di linea della Capitale con una cabina blindata a prova di assalto, per proteggere i lavoratori dell’azienda» aggiunge Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega. Per Giannini le «videocamere e pulsanti di sos non sono sufficienti, dal momento che nel tempo necessario alle forze dell’ordine per raggiungere la vettura, i malviventi potrebbero già essersi dileguati».

Negli ospedali ci sono simili scenari

Seppur possa sembrare assurdo, episodi di questo genere si verificano non solo sui mezzi pubblici. Negli ospedali romani c’è lo stesso scenario: ieri mattina la polizia al Policlinico Umberto I ha arrestato un marocchino di 30 anni. Quest’ultimo aveva lanciato sassi contro l’ingresso del reparto di Malattie tropicali. In seguito all’accaduto, un paio di addetti sono rimasti anche feriti. L’uomo aveva con se anche un’arma, precisamente un coltello. È accusato di lesioni gravi.

Ylenia Iris

Seguici su metropolitanmagazineit

Exit mobile version