Un autobus ha partecipato al corteo funebre di un uomo di 43 anni, sul display compariva la scritta “riposa in pace”. La questione divide chi è pro e chi è contro questo gesto.
Autobus al corteo funebre: sul display la scritta “riposa in pace”
Chiesa di Santa Maria della Presentazione, zona Primavalle, un autobus sosta davanti per tutta la durata del funerale. Poi partecipa al corteo funebre. Ad esser ricordato nella cerimonia funebre era un autista 43enne.
Il mezzo, della società Tpl (che controlla insieme ad Atac i bus capitolini), ha sostato durante la celebrazione di fronte alla parrocchia. Dopodiché, insieme ad una colonna di moto e motorini, ha accompagnato il feretro nel corteo funebre. Sul display, come riporta Corriere della Sera, è comparsa la scritta “Ciao bello mio, riposa in pace”.
Come ha riportato il Corriere della Sera, il corteo ha accompagnato il corpo dell’autista fin sotto casa sua, nella parte di Primavalle che i residenti chiamano “Bronx”. Spiega una signora che è usanza da quelle parti accompagnare il corpo sotto la sua dimora, e che di cortei del genere se ne vedono. Certo è che veder partecipare un autobus è stato insolito anche agli occhi di chi è abituato.
La questione non è passata inosservata alla critica, creando una spaccatura tra chi è a favore e chi è contro. Ad esprimersi è anche il parroco che ha celebrato la funzione, che non sembra sorpreso e rassicura che è stato un funerale composto.
Ad esser a favore del gesto sono gli abitanti del quartiere che sostengono sia stato un gesto molto carino.“Ci sono cose più gravi” sostiene un abitante della zona su una panchina.
Ma a Primavalle c’è chi si schiera anche contro il gesto. Un residente, la cui identità rimane celata, dice che è vergognosa una cosa del genere. Nelle grandi capitali europee queste cose non si vedono, a Roma sì.
Un autista Atac anche torna sulla questione, sostenendo che se il mezzo fosse dovuto esser in servizio, la faccenda sarebbe molto grave. Non è chiaro ancora se il bus dovesse esser in circolazione ma si sta già approfondendo su quanto accaduto. Potrebbe trattarsi di interruzione di servizio pubblico.
In una Roma che grida innovazione strutturale, il gesto sarà forse punito. Sta di fatto che il problema legato al servizio pubblico non è legato a quest’episodio.
Lorenzo Montemauri