Il 7 agosto del 2018 una bambina di 16 mesi, Lavinia Montebove, è stata investita da un’auto mentre gattonava nel parcheggio dell’asilo nido “La fattoria di Mamma Cocca”, a Velletri. Lavinia ha appena compiuto 5 anni, e gli ultimi tre anni e mezzo li ha trascorsi in stato vegetativo.
Bambina investita all’asilo: incidente e risarcimento
Lavinia Montebove è stata investita nel parcheggio dell’asilo nido, luogo in cui una bimba così piccola non avrebbe mai dovuto essere senza la supervisione di un adulto. In un’aula del tribunale di Velletri è iniziato il processo che vede imputate per l’accaduto una mamma che guidava la macchina e la maestra dell’asilo. La mamma è accusata di lesioni colpose, la maestra di abbandono di minore. La mamma e il papà della bambina, Lara Liotta e Massimo Montebove, stanno facendo pressione affinché il processo si svolga in tempi brevi. La coppia, che ha altri due bambini, è decisa ad andare sino in fondo e a ottenere giustizia.
Massimo Montebove ricorda che era nel suo ufficio quando ricevette una chiamata che diceva che Lavinia era stata investita nel parcheggio. Gli dissero che respirava e che l’avevano portata in macchina all’ospedale.
Riguardo il risarcimento, Cristina Spagnolo, l’avvocatessa che assiste i genitori di Lavinia, afferma: «Abbiamo chiesto sia al nido che alla maestra gli estremi della compagnia assicurativa, non abbiamo avuto nessun riscontro. Nella prima udienza dibattimentale è stato proposto un risarcimento di un euro. Offerta che è stata ovviamente rifiutata.»
Ad oggi la famiglia Montebove ha ricevuto solo un risarcimento parziale da parte della compagnia assicurativa della mamma alla guida dell’auto che investì la bimba. Al termine dell’udienza proprio la maestra si è avvicinata ai genitori della bambina dicendo loro di volergli bene, ma i due stentano a crederci. Nel frattempo la decisione del giudice di calendarizzare le prossime due udienze in modo ravvicinato per perdere meno tempo possibile.
Nel giorno del compleanno di Lavinia, intanto, i colleghi e gli amici di Montebove hanno voluto manifestargli vicinanza con uno striscione in cui chiedono “giustizia per Lavinia”. Decine anche i messaggi di vicinanza e supporto condivisi su un gruppo Facebook creato a dicembre, che ha ormai superato i 10.000 iscritti.
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