In seguito ad un blitz, il laboratorio ecologista Berta Cáceres alla Caffarella è stato sgomberato e posto sotto sequestro. L’operazione è scattata intorno alle 6 di questa mattina e al momento dello sgombero erano presenti sul posto otto ragazzi.
Blitz alla Caffarella: si tratta del secondo sgombero per il laboratorio ecologista Berta Cáceres

Le vicende che vedono coinvolto il laboratorio ecologista Berta Cáceres, alla Caffarella, sembrano non fermarsi qui: questo è, infatti, già il secondo sgombero del palazzo, di proprietà della Regione Lazio. Il primo risale al 24 marzo di quest’anno ed aveva suscitato particolare indignazione anche tra alcuni politici, tra cui il consigliere regionale di Europa Verde Marco Cacciatore, il quale aveva dichiarato: «In un luogo abbandonato da anni stava rapidamente creandosi uno spazio di aggregazione sociale e di approfondimento delle pratiche ecologiste. Riteniamo l’intervento delle autorità una scelta non opportuna. Ribadiamo che la questione degli spazi occupati che hanno finalità democratiche, sociali ed anche ecologiste non possa essere derubricato a problema di ordine pubblico, né in alcun modo risolto attraverso atti di forza». In seguito, lo stabile era passato nuovamente tra le mani del gruppo. L’occupazione, questa volta, è durata quasi due mesi. Tuttavia intorno alle 6 di oggi, 5 luglio, i Carabinieri del Comando Provinciale, su delega della Procura di Roma, hanno emesso un nuovo decreto di sequestro preventivo dell’edificio occupato; così, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Marco Piantedosi, è stato deciso e successivamente eseguito lo sgombero da parte delle forze di Polizia coadiuvate dalla Questura.
L’edificio, affidato al fondo Invimit Sgr Spa, verrà riconsegnato agli aventi diritto e con ogni probabilità torneranno i sigilli ad impedire l’accesso allo stabile. Il laboratorio ecologista Berta Cáceres, che prende il nome dall’attivista honduregna assassinata nel 2016, si è proclamato sin da subito come «un nuovo fronte di lotta antifascista contro la violenza dell’eterocispatriarcato e del capitalismo. Uno spazio di socialità che vuole promuovere pratiche di lotta ecologista collettiva» ed ha raccolto consensi soprattutto tra i politici con le medesime inclinazioni ecologiste.
Maria Claudia Merenda
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