Il Times ha riportato ieri un’accusa di molestie sessuali nel British Council di Roma. L’episodio risalirebbe nel dicembre del 2018 durante una festa nell’abitazione di Paul Sellers, che a quei tempi era direttore del British Council, e di sua moglie Isadora, storica dell’arte. Una dipendente dell’ambasciata ha riportato infatti al Times che il padrone di casa l’avrebbe palpeggiata e baciata contro la sua volontà. La donna, il giorno dopo, si sarebbe confidata con l’ambasciatrice Jill Morris che ha ordinato un’inchiesta interna, che avrebbe portato Paul Sellers a lasciare il suo incarico.
Come riporta il Corriere della Sera, infatti, non è mai stata presentata denuncia e il caso non sarebbe diventato di pubblico dominio se lo stesso Sellers non avesse intentato una causa di diffamazione contro il capo del Foreign Office, Dominic Raab e il British Council. Sotto accusa, infatti, ci sarebbe un’email scritta da Ken O’Flaherty, vice capo missione dell’ambasciata fino a un anno fa, il funzionario che era stato incaricato di fare luce sull’accaduto.
Caso British Council: la lettera del diplomatico
Nella lettera, riportata dal Times, il diplomatico riporta le parole della donna che sarebbe stata molestata da Sellers, nella mail identificata solo con le iniziali ZZ, la quale racconta di essere stata aggredita mentre stava per lasciare la festa. Queste le parole: “Quando ha salutato Paul, lui si è avvicinato e l’ha baciata sulle labbra. Le ha messo le mani sul petto e l’ha palpeggiata in modo abbastanza deliberato. Lei è rimasta scioccata e si è sentita violata. ZZ ritiene che Paul fosse ‘abbastanza ubriaco’. Prima era stato visto ballare con una stagista, aveva detto con orgoglio ‘Non bevo caffè’ quando gli era stato offerto”. L’email continua con i particolari: “Paul beve regolarmente agli eventi sociali professionali: non l’ho mai visto perdere il controllo, ma mostra gli effetti dell’alcol e beveva più di molti altri colleghi. Paul Sellers ha mostrato un atteggiamento erratico e un comportamento emotivo anomalo nei suoi rapporti con lo staff dell’ambasciata negli ultimi mesi. Il che ha indotto l’ambasciatrice a chiedersi se ci potesse essere un qualche problema di altro genere”.
L’ambasciata britannica e il British Council di Roma, per adesso, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.