Venivano recluse per mesi in un albergo in argentina, sottoposte ad operazioni e costrette a cure ormonali. La tratta della prostituzione che partiva da Buenos Aires aveva come destinazione Roma. Quattro gli indagati rinviati a giudizio
La tratta della prostituzione Buenos Aires-Roma
La tratta della prostituzione partiva da Buenos Aires, passava per Parigi, ed arrivava a Roma. Nella capitale argentina le ragazze venivano chiuse in un albergo per essere “istruite” scrive il Corriere della Sera. Lì venivano costrette a subire operazioni di chirurgia estetica e cure ormonali che accelerassero il processo di trasformazione.
Una volta ritenute pronte dagli aguzzini, venivano mandate a Roma, dove venivano avviare alla prostituzione. Ad avere lo stesso destino una ventina di transessuali. Ad essere indagati sono in quattro, con il pm Francesco Cascini che ha ottenuto un rinvio a giudizio.
I capi di imputazione sono di tratta internazionale di essere umani all’interno di un’ organizzazione criminale con favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ultima accusa, si legge sempre sulle pagine del Corriere della Sera, è lo sfruttamento della prostituzione. Il reato sarà giudicato in Corte d’assise a partire dal prossimo settembre.
A svelare il traffico illegale anche le preziose intercettazioni dei Carabinieri del nucleo investigativo di Frascati. Dalle telefonate si evince che ai transessuali veniva ordinato di andare in una certa zona di Roma, inutili i rifiuti da parte delle vittime.
Si sente da un’intercettazione un rifiuto al quale l’aguzzino risponde “Non lavori molto[…] se tu lavorassi avresti già finito il tuo conto”, a prova del fatto che le vittime lavoravano per riscattare qualcosa. Oggetto del ricatto era il passaporto che veniva loro sequestrato.
Il quartier generale dell’organizzazione, come già citato era a Buenos Aires, all’hotel Gondolin, nel quartiere Palermo, come riporta il Corriere. L’albergo era adibito a sorta di clinica clandestina, dove medici, ingolositi dal denaro, compievano operazioni di chirurgia plastica. Il Gondolin inoltre era finito nel 2005 al centro della critica grazie al film che deunciava lo sfruttamento e la discriminazione dei transgender argentini.
Lorenzo Montemauri