Bullismo e razzismo a Trastevere, quartiere popolare di Roma. Ennesimo episodio. Un quindicenne, per mesi, era finito nel mirino di una banda composta da tre giovani: minacce ed insulti razziali (l’adolescente è di origini centrafricane) hanno tormentato il ragazzino per quattro, lunghi, mesi. Veniva vessato, anche, tramite profili fittizi creati in una chat di un servizio di messaggistica istantanea. La vittima, ormai, viveva in costante stato d’ansia per le aggressioni psicologiche dei suoi aguzzini che, oltretutto, minacciavano l’incolumità dei suoi familiari. Lo stato ansioso del ragazzini era arrivato a livelli così abnormi che la famiglia l’aveva ricoverato all’ospedale Bambin Gesù.
Bullismo e razzismo a Roma: la denuncia del padre
La situazione, ormai, era diventata insostenibile e di difficile risoluzione. Il padre della vittima, quindi, si è rivolto ai Carabinieri della Compagnia Roma Trastevere che, immediatamente, hanno avviato le indagini. Dopo analisi su tabulati telefonici e telematici, gli investigatori sono riusciti a stringere il cerchio attorno ai tre responsabili, ovvero la banda che tormentava il giovane. Sono tutti studenti romani, coetanei della vittima, a cui è stata notificata un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della permanenza in casa emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma. La fine di un vero e proprio incubo per la famiglia del giovane di origini centrafricane che, da oggi, potrà vivere la sua vita da adolescente senza paura di essere preso di mira.
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