Non è davvero un buon momento per le scuole in provincia di Roma. Il caos supplenze, infatti, continua a imperversare nel sistema scolastico del Lazio che rischia di essere messo ulteriormente in ginocchio da inevitabili cambiamenti d’orari e dall’incertezza sempre più galoppante della classe docente.
Caos supplenze: cosa sta succedendo?

Sotto accusa ci sarebbe il sistema informatico che gestisce il reclutamento dei docenti. Un algoritmo che sta rendendo la vita praticamente impossibile soprattutto docenti appartenenti alle GAE e alla prima fascia delle GPS (precari storici della scuola), per non parlare dei docenti in possesso della tanto agognata e sudata specializzazione sul sostegno. Ma come funzione questo sistema?
I docenti devono indicare ben 150 scelte che sono “al buio”, infatti i professionisti non conoscono le reali disponibilità delle sedi contrassegnate. Il problema si aggrava terribilmente perché chi viene saltato e non scelto, quindi, non potrà più essere interpellato per la nomina in quella specifica classe. Tradotto: caos e assenza di personale sempre più imperante all’interno della provincia capitolina.
Le parole di Eleonora Mattia del PD
Sulla questione si è espressa Eleonora Mattia (PD), Presidente IX Commissione lavoro e scuola Consiglio Regionale Lazio:
“Sul caos supplenze si sommano due problemi fondamentali: il rispetto e la dignità del lavoro dei docenti e la tutela del diritto allo studio e alla continuità didattica degli studenti e delle studentesse. Insegnanti, dirigenti scolastici e corpi intermedi segnalano già da tempo le anomalie del sistema informatico che ha gestito la procedura di attribuzione delle cattedre: è urgente un intervento da parte del Ministero affinché questa situazione si chiarisca e sani al più presto“.
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