Altra tragedia si è consumata ai Castelli Romani, in cui, un vicebrigadiere dell’antidroga pare abbia sparato alla moglie in seguito ad una profonda lite e credendola morta si è suicidato: lascia le figlie di 21 e 28 anni
Tragedia ai Castelli romani ed ennesimo caso di femminicidio: la donna e in fin di vita, lui lascia due figlie di 21 e 28 anni
Antonio Boccia, vicebrigadiere dei carabinieri in servizio per la direzione centrale dell’antidroga si è ucciso, sparandosi un colpo al petto. Il gesto del carabiniere residente ai Castelli Romani segue i tre colpi che lo stesso avrebbe rivolto alla moglie Annamaria Ascolese.
Annamaria Ascolese è un’insegnante del plesso elementare Anna Frank sito a Frattocchie e da sempre si impegna per il rispetto dei diritti riguardanti categorie sensili e le donne.
Tra i due, secondo quanto riportato dal vicinato, potrebbe non essere la prima lite che sfocia in atti di violenza, ma in questa circostanza si è conclusa con un vero e proprio dramma.
La ricostruzione della dinamica farebbe pensare ad un primo litigio in cui l’Ascolese, stanca dei continui litigi, avrebbe pensato di abbandonare il tetto coniugale e ritrovare la serenità desiderata, lontana da Antonio Boccia. L’uomo, in preda alla rabbia, l’avrebbe rincorsa e sparatole 3 colpi di pistola tra coscia, torace e braccia.
Credendola morta, il carabiniere dei Castelli Romani, ha deciso di togliersi la vita colpendosi con la propria pistola dritto al petto.
La tragedia aggiunge un tassello in più al quadro drammatico che coinvolge le frazioni dei Castelli Romani in cui non è la prima volta che si verificano tali casi di femminicidi e violenti episodi.
Il bilancio di questo drammatico evento si conclude con la maestra di Frattocchie che combatte tra la vita e la morte presso l’ospedale San Camillo, mentre le figlie di Antonio Boccia, di 21 e 28 anni, piangono la morte del proprio padre.
Serafina Di Lascio