Il Sunia, sindacato degli inquilini, fa una stima delle case popolari occupate in maniera abusiva. Sono circa 10 mila il numero di alloggi in cui abitano persone senza titoli. Il totale è di 76 mila unità immobiliari del patrimonio Ater e del Comune del Tufello.
Case popolari occupate abusivamente
Secondo il Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari), a Roma, in sostanza, sono 10 mila le case occupate abusivamente. Le 10 mila case sono contate su un patrimonio di edilizia residenziale pubblica di circa 76 mila unità immobiliari. Di questo fanno parte 48 mila dell’Ater e 28 mila del Comune. Dalle risultanze dell’Ater si evince che sono circa 1.500 gli alloggi occupati da persone senza titoli, fuori dai termini previsti dalla legge regionale. La stima del Sunia delle richieste di regolarizzazione si aggirano tra le 6 e le 7 mila. Sebbene non ci siano dati ufficiali e una mappatura capillare, è palese quanto il problema incida sulla vita di oltre 13 mila famiglie in graduatoria. Inoltre ci sono anche i casi più manifesti degli immobili ubicati in aree ricche e affittati a canone derisorio a inquilini dal reddito medio-alto.
Ater recupera oltre 500 case popolari
Dalle informazioni provenienti dalla Regione si sà che «negli ultimi due anni Ater è riuscita a recuperare oltre 500 alloggi. Ciò grazie all’aumento delle restituzioni spontanee incentivate dalla stretta in corso sulle morosità. Grazie soprattutto ai controlli sulla regolarità degli inquilini che avevano perso i requisiti e agli interventi immediati sugli alloggi, ripresi e “sigillati” prima della riassegnazione». Le abitazioni riacquisite al patrimonio Erp riguardano: Ostia, Tiburtino III, Tufello, Laurentino,Tor Sapienza, San Basilio, Tor Bella Monaca, Pietralata, Val Melaina e Quarticciolo. L’assessore regionale alle Politiche abitative, Massimiliano Valeriani afferma: «Con la nuova amministrazione comunale sarà possibile accelerare questo processo. Si deve fornire un prezioso contributo che si aggiunge ai numerosi interventi per dare risposte concrete al diritto all’abitare».
Approvata la proposta di delibera per dare alloggi di edilizia residenziale pubblica alle situazioni di emergenza abitativa
In Campidoglio, venerdì la Giunta ha approvato la proposta di delibera per riservare alloggi di edilizia residenziale pubblica alle situazioni di emergenza abitativa. È stata presentata dal responsabile capitolino del Patrimonio, Tobia Zevi. Il provvedimento contempla l’aumento dal 15% al 25% dell’aliquota di case popolari destinate a questa fattispecie.
I criteri da possedere per essere ammessi, riguardano: pubbliche calamità, provvedimenti esecutivi di rilascio forzoso dell’alloggio occupato, sgombero di alloggi di proprietà pubblica. Nondimeno sono la permanenza in strutture assistenziali gestite da realtà del terzo settore, il rientro in Italia di persone emarginate per ristabilirvi la propria residenza. Analogamente, l’avvio di provvedimenti giudiziari per donne vittime di violenza domestica, persone con handicap psicofisici o disturbi psichiatrici idonee al reinserimento sociale. Il Comune conserva il 10% alle gravi situazioni di emergenza abitativa, come le procedure di sgombero per l’ordine e la sicurezza pubblica. Per fare pulizia e riordinare nel dipartimento sarà operativa la nuova task force. È composta da 20 agenti di polizia locale impegnati in attività di ricognizione e contrasto dell’illegalità.
Ylenia Iris
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