Sono stati approvati una serie di emendamenti da parte del Consiglio Regionale del Lazio. Attuate la modifica per le modalità di vendita delle case popolari di pregio e per il calcolo del reddito di permanenza. L’organo regionale ha approvato tre punti della proposta “Disposizioni modificative di leggi regionali” depositati dal consigliere regionale del Pd, Eugenio Patanè.
Case popolari, tutte le novità
Una modifica riguarda la possibilità, per coloro che non possono ottenere un mutuo, di richiedere la vendita a riscatto dopo 15 o 20 anni di affitto. Cambia anche la dicitura riguardante gli enti gestori delle case. Prima potevano ”alternativamente predisporre” e ora, per legge, ”predispongono”. Novità anche per l’abbattimento dei prezzi: 30 per cento per i vecchi fabbricati con un ulteriore 20 per cento in caso di lavori sostenuti all’interno dell’alloggio. Si estende, inoltre, la possibilità di acquistare ai parenti fino al terzo grado e affini.
Modifiche anche per il calcolo del reddito di decadenza, il quale stabilisce quando una famiglia non ha più diritto a restare in una casa popolare. Uno degli emendamenti, riguarda infatti i redditi dei figli, che pesano sul nucleo solo al 50 per cento. Viene, inoltre, bloccata la decadenza nei casi in cui un figlio o un convivente ereditano una qualsiasi proprietà.
Le parole del consigliere regionale
Il consigliere regionale del Pd, Eugenio Patanè, spiega la ragione di questi interventi: “Da un lato rendere sempre più effettivo il diritto alla casa, cercando di ampliare la platea degli aventi diritto all’acquisto, di venire incontro ai calcoli reddituali e giungere ad un prezzo di vendita adeguato e sostenibile per tutti gli inquilini; dall’altro per dare maggiore efficacia al piano vendite che finora ha dato scarsi risultati. Basti pensare che in 20 anni, su 24.000 immobili, soltanto un terzo sono stato venduti”.
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