Notizia sconcertante che vede protagonista una donna sui 40 anni a Roma.
La Signora A.C., cassiera del Cimitero Monumentale del Verano, dipendente di Ama (Società che gestisce l’espletamento dei servizi cimiteriali per conto dell’Ente Roma Capitale), si è arricchita le tasche a scapito dei cittadini in lutto e delle Agenzie di pompe funebri, ovviamente ignare di tutto. Ma ricostruiamo la vicenda.
Nel periodo del Lockdown, che ha fermato qualsiasi forma di attività in tutte le città Italiane, la donna in questione faceva in modo di ottenere un “bonus finanziario” sui pagamenti dei diritti cimiteriali, facendo apparire il prezzo superiore a quello effettivamente pagato, tenendo quindi per sé la differenza. Proprio con questo escamotage, la cassiera avrebbe intascato esattamente 2.889 € nell’arco di tempo tra il 3 marzo e i primi giorni di aprile, approfittando illecitamente dell’emergenza Covid che intanto mieteva numerose vittime. Da precisare che la somma potrebbe essere pure più alta: il Pm Carlo Villani, esercitando l’azione penale, per adesso ha formulato l’imputazione della sottrazione di tale importo.
La donna operava quando erano assenti i suoi colleghi, come è emerso dai controlli. Addirittura, in un normalissimo giorno di aprile, è stata constatata la misteriosa sparizione dell’intero fondo cassa che ammontava a 800 €. Anche la Fidelitas, Istituto di Vigilanza addetto al deposito degli incassi, si è allarmata quando, anziché i 3.500 € annotati, sono stati rinvenuti solo 2.650 €. Ciò ha fatto subito scattare una querela in Procura e l’avvio di un procedimento disciplinare ad opera di Antonio Stefano Zaghis, in veste di Amministratore Unico Ama.
La cassiera è stata accusata del reato di peculato previsto dall’Art 314 del Codice Penale. A seguito dell’indagine preliminare, è stato richiesto il rinvio a giudizio dal Pubblico Ministero che appunto richiede l’instaurazione di un processo penale a carico della Signora indagata.