La pineta di Castel Fusano è nelle mani della calda stagione che rischia di mandarla in fiamme, mentre il Piano antincendi non è ancora operativo. Sono trascorsi quattro anni dai roghi che hanno devastato l’area verde protetta e il Parco, ancora oggi, si trova in condizioni pericolose. L’area verde è infatti intossicata dai rifiuti che la inondano e dalle fiamme che rischiano di bruciarla a causa dei primi caldi della stagione. Nel parco, cataste di legname, elettrodomestici e persino una decina di bombole del gas restano giorni a marcire al sole, prima dello smaltimento. Sono altamente infiammabili e il rischio di roghi si presenta alto.
Castel Fusano, i roghi del 2017
Era l’estate del 2017 quando gli attacchi dei piromani bruciarono oltre cento ettari di macchia mediterranea. Le cicatrici sono ancora visibili e gli interventi di manutenzione sono stati pochi negli ultimi anni. Ad aiutare il sottobosco secco e gli alberi sopravvissuti, è stata la riforestazione. Intanto, a crescere e fiorire sono le discariche: cumuli di immondizia che inondano le strade.
Inoltre, da diversi anni,la vasca antincendio tra via del Circuito e la Cristoforo Colombo è stata trasformata in enclave di raccolta per i rifiuti ingombranti.
Qui vengono gettate cataste di legname, vecchi computer, elettrodomestici e persino una decina di bombole del gas, che restano giorni, settimane a marcire al sole, prima dello smaltimento.
Il Piano antincendi boschivo non è ancora attivo
Il Piano antincendi boschivo (l’Aib), nonostante l’arrivo della calda stagione, non è stato ancora attivato. Si tratta di un protocollo davvero importante perché regola il numero di pompieri e volontari assegnati ai parchi.
«Purtroppo dobbiamo rappresentare che, ad oggi, la Regione non ha ancora stipulato la convenzione per la campagna Aib 2021». A sottolinearlo Riccardo Ciofi e Giuseppe Zinicola,vigili del fuoco della Fns Cisl di Roma e del Lazio, a quanto riporta il Corriere della Sera. «L’immobilismo ci preoccupa, per la popolazione di questa città e per tutto il territorio laziale: è necessario potenziare, in questo particolare periodo, il dispositivo di soccorso con squadre appositamente dedicate allo spegnimento degli incendi».
Il ritardo nell’avvio del protocollo operativo dovrebbe essere risolto a breve anche perché, spiegano i sindacati «si dovrà tenere in particolare considerazione lo stato di emergenza per il pericolo di contagio da Covid. Quindi la sinergia funzionale tra direzione regionale dei vigili del fuoco e Pisana deve svilupparsi condividendo linee guida per attività operative congiunte».
Una pineta ad alto rischio roghi
Pierfrancesco Marchesi, capogruppo di Fratelli d’Italia nel X Municipio, spiega che nel mese di aprile, solitamente, viene messo in cantiere il piano municipale di cui però, quest’anno, sembra non esserci ancora traccia. «La situazione nella pineta però è pericolosa, hanno pulito i viali tagliafuoco ma lasciato le sterpaglie a terra, mentre la verifica delle bocchette anti-incendio non è stata ancora effettuata».
Satelliti e droni per monitorare il parco
I rinforzi per giardinieri e forestali impegnati nella prevenzione e avvistamento dei roghi sono pochi ma un importante progetto è alle porte, presentato dalla sindaca Virginia Raggi lo scorso marzo.
Si tratta del progetto di messa in sicurezza di Castel Fusano e che prevede una collaborazione con «Leonardo». Il piano consisterà nel monitoraggio del grande parco con droni e sensori video-acustici, in grado di rilevare focolai e presenze rischiose. Ci saranno inoltre i satelliti a difendere la pineta e anche a mapparla, studiandone così lo stato di salute. Si tratta di un progetto che scatterà il 1° luglio e che sarà sperimentale per un anno.
Seguici su Metropolitan Roma News
Valentina Cuffaro