Nella serata di ieri, in un ristorante del centro della capitale, due giornalisti sono stati aggrediti dai bodyguard della squadra di calcio della Roma. L’aggressione è stata sedata dall’intervento delle forze dell’ordine, il tutto sotto lo sguardo sbigottito dei calciatori e degli altri clienti del locale.
Cena della Roma: la descrizione dell’accaduto
Una serata destinata a rafforzare l’unione e lo spirito di squadra dei calciatori della Roma in vista delle ultime due partire del campionato è ben presto balzata agli onori della cronaca per l’aggressione ai danni di due cronisti. Nonostante la riservatezza richiesta dalla squadra, che si era accomodata ad un tavolo nascosto da sguardi indiscreti, la notizia della presenza dei calciatori giallorossi si è diffusa a macchia d’olio, attraendo diversi giornalisti: tra questi, le due vittime dell’aggressione. A scatenare la violenza sarebbero state delle foto scattate dall’alto, che hanno messo in agitazione i bodyguard della squadra; dopo i primi avvertimenti e delle minacce, la situazione è degenerata. Tra le vittime dell’aggressione un giornalista del Messaggero che da anni segue le vicissitudini della squadra. Il giornale stesso ha descritto l’aggressione che il suo cronista ha subito dichiarando di esser stato «( … ) agguantato per il collo della camicia (che si strapperà) con una presa professionale, le minacce, il tentativo di sbattergli la testa contro il muro, mentre il nostro cronista urlava “aiuto”».
Il caos scatenatosi nel ristorante di piazza de’ Ricci è stato sedato dall’intervento delle forze dell’ordine, sollecitate dallo stesso giornalista aggredito, che ha poi proseguito con l’identificazione dei soggetti coinvolti. Non tutti, però, hanno mostrato la propria solidarietà ai cronisti aggrediti: alla fine della vicenda, uno dei calciatori della squadra di calcio ha condannato l’invasione della privacy dei calciatori da parte dei giornalisti, affermando che, con la loro necessità di strappare uno scatto della serata, si sono ritrovati a rovinar loro la cena.
Maria Claudia Merenda
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