Tra gli arresti compiuti dopo le violenze a Roma compaiono i vertici di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Se Giuliano Castellino è il nuovo leader dell’area romana, il nome di Roberto Fiore affonda le radici nella storia recente dell’area di estrema destra.
Nato a Roma il 15 aprile del 1959, solo nel 1997 fondò insieme a Massimo Morsello Forza Nuova ma fin da giovane il suo nome è legato ai movimenti di estrema destra. In particolare il suo nome è legato al movimento neofascista Terza Posizione, poi sciolto nel 1982. Fiore si trovava già all’estero: aveva trovato da due anni rifugio a Londra per sfuggire a un ordine di cattura emesso in merito alle indagini sulla strage alla stazione di Bologna di cui comunque fu dichiarato estraneo. Le autorità britanniche però negarono l’estradizione e nel 1985 Fiore venne condannato in contumacia con l’accusa di banda armata e associazione sovversiva. Nel 1999 i reati per cui era stato condannato sono andati in prescrizione e Roberto Fiore rientra in Italia come facoltoso uomo d’affari: aveva infatti fondato la Easy London, una società leader dei viaggi studio nella capitale inglese. Un business capace di fatturare 30 milioni l’anno.
Fiore riorganizza così Forza Nuova: nel 2001 all’esordio alle elezioni politiche ottiene poco meno dell’1% e stringe un sodalizio con Alternativa Sociale guidata da Alessandra Mussolini. E proprio in sostituzione del posto lasciato vacante proprio da Alessandra Mussolini Roberto Fiore nel 2008 entra a far parte del Parlamento Europeo.
Forza Nuova si presenta nel 2013 alle politiche con Fiore come candidato premier ottenendo quasi 90.000 preferenze: lo 0,26% dei voti sia alla Camera che al Senato. Alle ultime elezioni europee del maggio 2019 con Roberto Fiore capolista riceve 5.375 preferenze. Alle politiche 2018 invece il partito di destra si è presentato insieme al Movimento Sciale Fiamma Tricolore sotto le insegne della lista Italia agli Italiani ottenendo lo 0,38% alla Camera e lo 0,49% al Senato.