Ciampino, chiuso minimarket: in vendita prodotti scaduti

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Le unità operative del Comando della Polizia Locale di Ciampino, nella giornata di ieri, hanno effettuato uno specifico controllo di polizia amministrativa che ha portato alla immediata sospensione dell’attività di vendita di un esercizio di ortofrutta/minimarket gestito da due cittadini siriani, di cui uno non aveva nessun titolo a stare lì, avendo riscontrato la presenza di merce scaduta posta in vendita, oltre a una serie di altre importanti irregolarità.

L’accesso presso l’attività imprenditoriale, eseguito da un ispettore della Municipale unitamente ad altri colleghi del Comando, è stato deciso a seguito di un periodo di osservazione durante il quale era stata verificata la presumibile cessione dell’attività commerciale, posta nel centro di Ciampino, a favore di uno straniero mai presente direttamente presso il negozio. Partendo dal controllo dell’occupazione non autorizzata del suolo pubblico, i poliziotti municipali hanno eseguito un’ispezione amministrativa che ha dato esito positivo in merito alle gravi irregolarità riscontrate. Quindi, sono stati immediatamente sequestrati prodotti scaduti da tempo quali biscotti, ciambelle, panna da cucina e bevande. Purtroppo, a tutto questo, si è aggiunto il fatto che per la quasi totalità dei prodotti presenti all’interno del locale, non è stata dimostrata la provenienza e, pertanto, accertata la tracciabilità degli stessi. Non solo, anche con riferimento all’etichettatura dei prodotti è stata riscontrata l’assenza di indicazioni chiare a tutela dei consumatori e, con riguardo a prodotti destinati ad attività commerciali dell’Europa dell’Est, è stata riscontrata la presenza di dati non conformi quali la lingua ed altre informazioni obbligatorie.

A seguito di quanto verificato è stata disposta l’immediata sospensione dell’attività commerciale fino al termine assegnato per il completamento dell’ispezione di polizia amministrativa ed il conseguente sequestro per quegli alimenti scaduti e comunque non in regola. La scarsa qualità delle derrate alimentari presenti, nonché la presenza di generi alimentari che non potevano assolutamente essere posti in vendita, non ha permesso, purtroppo, l’assegnazione ad associazioni ed enti no profit dei prodotti oggetto del provvedimento, così come avvenuto in altre analoghe occasioni. All’esito degli accertamenti, il Comando provvederà all’esame delle eventuali condizioni necessarie per verificare la sussistenza dei presupposti per una denuncia penale per frode in commercio.

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