Doveva essere una ciclabile che avrebbe rivoluzionato una parte del quartiere San Giovanni di Roma, in chiave sostenibile. “Da lunedì 18 maggio prenderanno il via i lavori che rivoluzioneranno, in chiave sostenibile, la viabilità di una parte importante del quartiere San Giovanni, nell’area compresa tra viale Castrense, via La Spezia, via Taranto e Largo Brindisi”, scriveva la sindaca Virginia Raggi su Facebook il 15 maggio 2020. I lavori per la pista sono finiti, ma a oggi rimangono molti dubbi e perplessità tra gli abitanti del quartiere.
Ciclabile San Giovanni: le intenzioni dell’Amministrazione capitolina
Nelle intenzioni dell’Amministrazione capitolina c’era quella di dare una svolta green a uno dei quartieri centrali di Roma. Almeno un minimo, visto che a pochi passi esiste il mostro della Tangenziale, contornato da palazzi grigio-smog. “È un progetto fortemente voluto da questa Amministrazione per trasformare una zona centrale e strategica della Capitale, favorendo il trasporto pubblico e la mobilità ciclabile e pedonale”, diceva ancora la Raggi. Purtroppo però sono sotto gli occhi di tutti i gravi problemi del TPL romano, senza contare che proprio due giorni fa – 8 febbraio – c’è stato uno sciopero.
I commenti dei residenti
Sui gruppi Facebook dedicati al quartiere San Giovanni, sono in molti ad avere dubbi sulla pista ciclabile, credendo per lo più che serva a contribuire al traffico. “È simile ad un campo da bocce, che non fa nessuno ed ha il solo pregio di ridurre la carreggiata, intasandola”, ha scritto qualcuno.
“Si potevano fare bene senza restringere le strade e si potevano fare più sicure. Invece sono stati buttati soldi per lavori mediocri”, dice qualcun’altro. C’è chi però prova a difendere l’opera sottolineando come la pista sia poco utilizzata perché “incompleta, se arrivasse a piazza Ragusa per connettersi all’altra e alla Stazione Tuscolana e metro Pontelungo forse avrebbe senso”.
Ma di base, per molti utenti di Facebook che vivono a San Giovanni, il problema del traffico non dipende dalla ciclabile, ma dal fatto “che c’è tanta gente che girai in macchina quando potrebbe andare benissimo a piedi o con i mezzi”. O chi ricorda come “non tutti possono andare al lavoro in bici, per ragioni anagrafiche, di salute o di distanza. A Roma vanno potenziati e ammodernati i mezzi pubblici”. E a onor del vero, bisogna anche ricordare che nei giorni precedenti c’è stato il maltempo e non tutti amano andare in bici con l’acqua.
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