Continua a Roma l’emergenza clochard, nel periodo dell’anno indubbiamente peggiore per coloro che non dispongono di un tetto sotto il quale sfamarsi, dormire e riscaldarsi. Le misure di accoglienza messe in campo dal Comune non sembrano sufficienti per limitare il degrado sulle strade di Roma e per aiutare, soprattutto, persone in seria difficoltà, che troppo spesso trovano una morte gelida e solitaria. L’ultima istantanea di questa problematica che affligge la Capitale arriva dalla strada che da via Cavour arriva fino a San Pietro in Vincoli.
Troppe vittime del freddo a Roma
Negli ultimi due mesi sono oltre dieci le vittime del freddo, morte sulle strade di Roma sotto gli occhi di tutti i passanti. È inaccettabile, per una società civile, che in inverno il freddo possa essere la causa della morte di persone che non hanno la possibilità di trovare un confortevole rifugio. La Capitale, davanti a questo drammatico scenario, appare degradata e conta i morti del freddo. I piani messi in campo dal Comune di Roma, per adesso, hanno limitato le perdite aiutando i senzatetto ma, andando in giro per la città, sembra che il progetto non basta.
Le strade storiche diventano dormitori a cielo aperto: l’ultima istantanea da via Cavour a San Pietro in Vincoli
Molti spazi pubblici, per nulla idonei all’accoglienza dei senza tetto, sono in condizioni tutt’altro che dignitose. Alcune piazze diventano dormitori a cielo aperto. La strada storica, per esempio, che sale da via Cavour fino a San Pietro in Vincoli è diventata un riparo per persone difficoltà, che meriterebbero strutture ben diverse per vivere o, in alcuni casi, sopravvivere. Questa zona, peraltro, come molte altre aree storiche di Roma, rappresenta una tappa fondamentale per i cittadini e per i turisti. È dunque impensabile che luoghi suggestivi e centrali come questo siano trasformate in ripari per senza tetto che non hanno la possibilità di trovare, altrove, condizioni migliori.
Il Piano Freddo promosso dal Comune non è sufficiente?
Ad oggi, nelle strutture finanziate da Roma Capitale, sono 1065 i posti attivi per l’accoglienza di persone senza fissa dimora, 40mila al mese i pasti erogati ai quali si aggiungono i 25mila consegnati a domicilio. L’investimento complessivo ammonta ad oltre 15 milioni di euro.
A dicembre era stato messo a punto solo dal Campidoglio il cosiddetto “Piano Freddo“. L’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale, Veronica Mammì aveva annunciato un piano che prevedeva 500 posti di accoglienza, tramite un bando quadriennale che stanzia un investimento di 9milioni di euro. In attesa che venissero espletate le procedure della gara, il Comune aveva messo a disposizione 400 ricoveri in più rispetto all’accoglienza ordinaria, 800 posti in tutto.
Il piano non sembra però tutelare tutte le persone che, al momento, si trovano in strada in condizioni di estrema difficoltà. Associazioni e comitati chiedono infatti di mettere in campo altri provvedimenti, come aprire di notte le stazioni della metropolitana per dare loro riparo e utilizzare gli alberghi chiusi causa Covid-19 per ospitarli. Certo, aiutare tutti i senzatetto non è semplicissimo. Ma una soluzione (più efficace) per prevenire degrado e mortalità è auspicabile…
L’immagine di copertina è stata pubblicata sulla pagina Facebook “Roma fa schifo“