Il Municipio II annuncia che è sua intenzione riaprire le strade al più presto, ponendo fine ai disagi che la frana ha provocato agli abitanti del quartiere.
La collinetta dei Parioli, che si trova in via Archimede e che dà su viale Pilsudski, è franata un mese fa e si sono ormai concluse le indagini geofisiche. Si è trattato di una frana di un costone di roccia alto 20 metri che per fortuna non ha coinvolto nè persone, né abitazioni. Sono seguiti diversi disagi: sono state chiuse le strade e posizionate transenne, deviando la viabilità su via Barnaba Tortolini rimasta senza più posti auto.
Collinetta franata ai Parioli: le parole del II Municipio
La presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, ha annunciato che “E’ ferma intenzione del Municipio innanzitutto riaprire al più presto, al solo traffico veicolare residenziale, la carreggiata interna di via Archimede, al fine di contenere l’enorme disagio che i residenti stanno subendo”.
Collinetta franata ai Parioli: le indagini geofisiche
Le indagini geofisiche, appena concluse, hanno rilevato nel sottosuolo, la presenza di diverse cavità sviluppate in senso longitudinale rispetto alla strada.
Del Bello spiega: “Dunque, oltre alla grotta visibile sul costone, dalle indagini emergono zone a massima conduttività assimilabili a cavità ma che soprattutto presentano infiltrazioni di acqua che sono in sé erosive. Da queste ricerche risulta che tali zone non vadano in profondità e neppure verso il marciapiede, quindi sembrerebbero non coinvolgere il lato abitazioni”.
Collinetta franata ai Parioli: videocamera e monitoraggi continui
Per valutare l’ampiezza della cavità e per tenere la zona sotto controllo, il Municipio di via Dire Daua ha suggerito un’ulteriore indagine con perforazione in corrispondenza delle cavità evidenziate e l’ introduzione di videocamera di ispezione.
Anche il Consiglio Municipale ha votato un documento che impegna gli enti superiori come Comune, Regione e Stato ad occuparsi di queste criticità della zona Parioli attraverso un monitoraggio continuo.
Valentina Cuffaro