La sentenza è arrivata. Raffaele Casamonica è stato condannato a sette anni di carcere per le violenze sessuali, le umiliazioni e le botte perpetrate ai danni della moglie. La vittima era stata obbligata dal marito a troncare ogni legame con la famiglia dopo le nozze. Inoltre, doveva rispettare rigorosamente le regole del clan, primo tra tutti l’obbligo di sottomissione al marito.
Dieci anni di soprusi poi la condanna
Durante il dibattimento, l’accusa ha ricostruito la storia di dieci anni di soprusi. Il 2006 è stato l’anno in cui Raffaele Casamonica conobbe la futura moglie e madre dei suoi figli nella Repubblica Ceca. Le prepotenze sono iniziate subito lasciando intuire che la felicità in questo matrimonio sia durata ben poco. La donna ha dovuto adeguarsi alle regole del clan, come appurato dai magistrati, partendo dall’acconciatura fino all’abbigliamento. Capelli lunghi e lisci, gonne lunghe e ampie e divieto assoluto di truccarsi.
Il controllo dell’aspetto è il male minore che la donna ha dovuto subire. Totale asservimento al marito e ai suoceri, continui rimproveri sulla pulizia o sul cibo e botte, violente botte anche davanti ai figli. La vittima non ha potuto vedere il padre in punto di morte dato che il marito l’ha trattenuta con la forza in Italia. Ma l’evento che ha portato la donna ha dire “basta” a tutti questi soprusi è stata la violenza sessuale perpetrata da Raffaele Casamonica nei suoi confronti.
Ora l’uomo sconterà sette anni di carcere per dieci anni di violenze psicologiche e fisiche.
Valentina Trogu