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Marzo 25, 2023, sabato

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Conte, leader del Movimento 5 Stelle, contro Draghi per il Decreto Aiuti

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Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte si arrabbia per il Decreto Aiuti. Il fulcro di tutto è la norma che dà la possibilità di realizzare un termovalorizzatore a Roma, come annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Gualtieri.

Le parole di Conte nell’intervista per la Stampa

Durante l’intervista rilasciata ad Annalisa Cuzzocrea per La Stampa, l’ex Avvocato del Popolo spiega il motivo: «Vogliono il braccio di ferro e vogliono umiliarci, ma sulla questione ambientale non possiamo permetterci passi indietro». L’inceneritore «non c’entra nulla, non ha a che fare con i fondi stanziati contro il caro bollette e il caro vita. E non è stata accettata la proposta del M5S che chiedeva che i nuovi impianti fossero ecosostenibili».

Sul M5s e sulle alle armi all’Ucraina

In relazione al Decreto Aiuti, Conte spiega: «a questo punto non possiamo che astenerci. Si sta consumando un ricatto bell’e buono. Abbiamo chiesto di riformulare la norma, di stralciarla e inserirla in un decreto a parte. Niente da fare, non vogliono sentire ragioni, ci vogliono costringere ad accettare gli inceneritori». Vuole anche precisare che il M5s è favorevole ai poteri straordinari per il sindaco della Capitale, ma non per creare impianti a tecnologia obsoleta.

Non a caso il Leader afferma: «Noi siamo disponibili a concedere pieni poteri per autorizzare nuovi impianti in base alle nuove tecnologie ecosostenibili, non a rimettere indietro le lancette della storia. Qui si vuole fare come per l’energia: ci sono 200 gigawatt di richieste di autorizzazioni per impianti a fonti rinnovabili prigioniere nei cassetti della burocrazia. Equivalgono a più di tre volte la potenza delle centrali a gas e a carbone attualmente operative in Italia. È su questo che dobbiamo puntare, non sulla riaccensione delle centrali a carbone».

Il Leader, sulle armi all’Ucraina e sul nuovo decreto del governo Draghi, dice: «Ho già detto che siamo contrari ad armi sempre più pesanti e letali e in particolare all’invio di carri armati. L’Italia, in linea con la sua vocazione tradizionale, dovrebbe piuttosto essere in prima linea per mettere a servizio della comunità internazionale tutta la sua capacità di dialogo». Quindi potreste opporvi? «L’ho detto. Faremo pesare la nostra forza politica».

Ylenia Iris

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