Roma si risveglia con l’incubo Coronavirus. Gli ultimi giorni, infatti, hanno portato un aumento tangibile dei casi registrati all’interno del territorio della Capitale. Nuovi positivi che, oltretutto, risultano essere gravi e non curabili presso il proprio domicilio. Il cambiamento di tendenza è certificabile da agosto: un mese fa, i contagiati al Covid-19 erano asintomatici, spesso vacanzieri intercettati negli scali degli aeroporti. Da settembre, invece, i bollettini della Regioni Lazio riportano un preoccupante +38% di pazienti ricoverati. Ma i dati negativi continuano: i malati curati in terapia intensiva sono saliti del 237%. Ieri erano ricoverati 466 pazienti nelle strutture ospedaliere, 27 in rianimazione. Il mese scorso, invece, erano 248, di cui solo 6 in terapia intensiva.
Enrico Di Rosa, direttore Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Roma 1: “Dati da non ignorare”
L’avanzata del Coronavirus a Roma “non è da ignorare”, secondo Enrico Di Rosa. Il direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Roma 1, come riportato da Il Messaggero, ha parlato dell’attuale situazione sanitaria:
“È un aumento che non può essere ignorato. In questa fase scontiamo ancora l’ultima coda dei contagi in famiglia, originati spesso da chi è tornato dalle vacanze. O da qualche festa privata, pensiamo a quelle all’interno della comunità peruviana. Fra due-tre settimane, inizieremo a capire quali sono stati gli effetti della riapertura delle scuole“.
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