Ad un anno esatto dall’esplosione delle prima ondata di Coronavirus in Italia, il nostro Paese combatte ancora con il virus pandemico che tante vite, in giro per il mondo, ha spezzato. Con una vaccinazione che corre ancora a rilento, in virtù dell’attuale stop imposto al siero confezionato da AstraZeneca, il Premier Mario Draghi ha dipinto nuovamente l’Italia colorandola di arancione e rosso ad eccezione della bianca Sardegna. Intanto, i casi di Covid-19 registrati a Roma hanno subito un’impennata preoccupante.
Coronavirus: sostanziale impennata di casi a Roma
La situazione Coronavirus a Roma preoccupa: ieri, 17 marzo, si sono registrati 850 nuovi casi contro i 777 di martedì. Un incremento sostanziale. La più colpita è ancora l’Asl Roma 1 con 434 positivi, mentre l’Asl Roma 2 conta 338 casi. Calano, rispetto a queste macro aree, i tamponi risultati positivi al Covid-19 nelle altre Asl capitolone:
Asl Roma 3 sono 78;
Asl Roma 4 sono 104;
Asl Roma 5 sono 128;
Asl Roma 6 sono 152.
La situazione nel Lazio, non a caso inserito nella zona rossa ovvero la fascia di criticità maggiore del nostro Paese in fatto di contagi da Coronavirus, non risulta essere più positivi rispetto alla Capitale con Latina che conta 140 casi, Frosinone si attesta sui 219, Rieti 53 e Viterbo 82.
Le parole di D’Amato
Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, ha detto: “Diminuiscono i decessi, mentre aumentano i casi, i ricoveri e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 4%. Appena ci sarà il via libera dell’Aifa, torneremo a somministrare il vaccino di AstraZeneca. Il piano prevede di riprogrammare in automatico gli utenti con un preavviso di 48 ore presso gli stessi siti vaccinali completando il percorso di recupero in una settimana. Il cittadino riceverà un sms con la data, l’orario e il luogo della vaccinazione che è lo stesso dove si era prenotato“.
Seguici su Metropolitan Roma News