Corruzione al Ministero dell’Istruzione: altri arresti

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Aperta l’inchiesta su episodi di corruzione al Ministero dell’Istruzione (MIUR) che coinvolge anche l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, editore dell’agenzia “Dire”, già ai domiciliari. Questa mattina sono state notificate misure cautelari dai militari del nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza su richiesta della Procura di Roma. Bianchi, secondo la ricostruzione, avrebbe avuto un rapporto privilegiato con Giovanna Boda, ex capo dipartimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero. Questo gli avrebbe fatto ottenere circa 23 milioni di commesse in cambio di utilità e mazzette per oltre 500 mila euro. 

Corruzione al Ministero dell’Istruzione: le indagini

Oggi, un’altra misura cautelare per Castelbianco e sono sono scattati i domiciliari anche per altre persone collegate all’imprenditore, che avrebbero partecipato allo schema di scambio per ottenere vantaggi economici. Due funzionari del Ministero dell’Istruzione poiché avrebbero “posto in essere atti contrari ai doveri d’ufficio a fronte delle utilità ricevute dall’imprenditore”. Per un terzo dipendente del MIUR è stata invece applicata la misura interdittiva della sospensione temporanea per un anno dall’esercizio del pubblico ufficio.

Per quanto concerne questi tre funzionari del Ministero dell’Istruzione: il dirigente, ora in pensione, avrebbe ottenuto da Bianchi di Castelbianco il pagamento dei canoni di affitto di un appartamento a Roma da febbraio 2020 a giugno 2021 (circa 40mila euro) e il finanziamento di lavori di ristrutturazione, pari a circa 15mila euro, effettuati nel 2021 su un immobile di proprietà anch’esso nella Capitale.

Un’altra funzionaria avrebbe ottenuto dall’imprenditore il pagamento di circa 69.000 euro per una camera utilizzata dal fratello presso un bed and breakfast di Roma da febbraio 2019 a giugno 2021.

Il funzionario per cui è scattata la misura della sospensione temporanea dall’esercizio avrebbe invece ricevuto beni in natura pari a circa 5mila euro (motorino e computer). 

Le indagini della Finanza riguardano ripetuti episodi di corruzione commessi tra il 2018 e il 2021, periodo in cui Bianchi di Castelbianco avrebbe potuto contare sulla collaborazione fornita dai dipendenti del ministero dell’istruzione in cambio di mazzette e altri “bonus”. L’imprenditore avrebbe conosciuto in anticipo i contenuti dei bandi per il finanziamento di progetti scolastici, ai quali apportava anche modifiche necessarie per favorire le sue società.

Gli indagati finiti ai domiciliari avrebbero contribuito alla predisposizione del contenuto dei bandi di gara anticipati e preso parte alla dazione delle utilità in favore dei Pubblici Ufficiali, occupandosi delle modalità operative per l’assunzione o il conferimento di incarichi e per i pagamenti delle spese richieste o sostenute dai dipendenti pubblici.

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