Cosa Nuova Tiburtina, il grande giro di stupefacenti alle porte di Roma, tra Tivoli e Guidonia, è stato smantellato dai Carabinieri che, coordinati Procura della Repubblica di Tivoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza, che dispone misure cautelari nei confronti di 22 persone.
Usavano una chat su WhatsApp per mappare gli spostamenti e i posti di blocco delle forze dell’ordine e erano riusciti a mettere in piedi un business capace di portare a termine almeno 100 compravendite di droga al giorno.
Cosa Nuova Tiburtina: le indagini
Le indagini sul caso hanno consentito di raccogliere “gravi indizi di colpevolezza” nei confronti degli indagati. La merce che vendevano era hashish e cocaina e il gruppo ha approfittato del vuoto lasciato nella gestione delle piazze di spaccio sul territorio tiburtino sfruttando anche le preziosi informazioni sul posizionamento delle pattuglie sul territorio ottenute da una chat su WhatsApp, creata e a cui “contribuivano diverse centinaia di persone“.
Si tratta di un giro d’affari di circa 100 cessioni giornaliere, un sodalizio, quello delle 22 persone che facevano ormai parte della Cosa Nuova Tiburtina, divenuto di riferimento nel quadrante tra Tivoli e Guidonia.
Durante le indagini, i militari hanno arrestato anche tre persone in flagranza di reato e denunciato alla Procura di Tivoli altre dodici per violazione della normativa sugli stupefacenti. Sono stati segnalati alla prefettura di Roma 21 assuntori di sostanze stupefacenti e sequestrati circa due chili tra varie sostanze stupefacenti.
«Il quadro probatorio raccolto dagli investigatori dell’Arma è apparso così solido da determinare l’emissione, da parte del gip, degli odierni provvedimenti cautelari. – ha sottolineato il Procuratore di Tivoli, Francesco Menditto – Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari per cui vige, per tutti gli indagati, il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Va dato atto della grande professionalità dei carabinieri della compagnia di Tivoli».
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