Numeri davvero complicati da sostenere negli ospedali a Roma. Su 450 letti disponibili sono attualmente occupati 370 posti. La pressione sulle terapie intensive, causata dai nuovi malati di Covid-19, continua a salire nella Capitale e le attese per uno spazio arrivano a 24 ore di ritardo.
Paura e tanta preoccupazione nelle strutture sanitarie di Roma che, adesso, rischiano davvero un sovraffollamento impossibile da gestire. Non a caso, infatti, scarseggiano gli slot in terapia intensiva ed un posto letto si può ottenere con almeno 24 ore di attesa. La prima avvisaglia di questo dato allarmante è arrivate dalle ambulanze che, in quasi tutti gli ospedali a Roma, sono rimaste incagliate nei piazzali delle maggiori nosocomi della Capitale. “Nell’ultima settimana, la media è stata di un letto libero di terapia intensiva al giorno a ospedale“. Queste le dichiarazioni di Giulio Maria Ricciuto, presidente Simeu Lazio e direttore del DEA della Asl Roma 3.
Gli ospedali a Roma stanno occupando tutti i posti di terapia intensiva
Le maggiori strutture della Città Eterna sono quasi full. I posti di terapia intensiva cominciano a scarseggiare negli ospedali di Roma e la preoccupazioni inizia a farsi largo tra i corridoi dei nosocomi. Con le procedure per i ricoveri che stanno drammaticamente rallentando: dalla registrazione al pronto soccorso fino a ricevere un posto in reparto, l’attesa arriva fino a 24 ore con tutto ciò che ne consegue. Sembra essere tornati, purtroppo, alla seconda ondata della pandemia portata dal Covid-19.
Il quotidiano Il Messaggero, sulle sue colonne, riporta le dichiarazioni del dottor Giulio Maria Ricciuto: “La differenza oggi è che siamo più preparati e che per i ricoveri ordinari abbiamo più margini. Aspettavamo questo picco non appena abbiamo visto i numeri salire dalla seconda metà di marzo. L’obiettivo al momento è stabilizzare quanto prima la situazione. Ad alleggerire la pressione sugli ospedali ci sono anche le strutture accreditate dove vengono trasferiti i pazienti. Avviene tutto in automatico, dalla piattaforma regionale. I malati vengono trasferiti nel primo letto disponibile. Ma per il momento il problema è proprio nelle terapie intensive perché i letti stanno diminuendo“.
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