Attenzione massima nel carcere di Rebibbia, a Roma. Il Garante dei detenuti della Regione Lazio ha ufficializzato lo scoppio di un focolaio di Covid-19 nel carcere capitolino. Il virus sarebbe arrivato attraverso alcuni detenuti trasferiti da Sulmona nella Capitale.
Focolaio di Covid-19 attivato a Rebibbia: le parole del Garante
Ecco le parole Stefano Anastasìa, il Garante dei detenuti della Regione Lazio:
“Dopo lo screening di tutti i presenti, sembra circoscritto il nuovo, piccolo, focolaio Covid che ha coinvolto diciotto persone nella sezione di alta sicurezza a Rebibbia Nuovo complesso. Incredibilmente, si è trattato di un focolaio di importazione, a seguito del trasferimento a Roma di un gruppo di detenuti dal carcere abruzzese di Sulmona, dove da settimane era in atto un focolaio assai esteso. L’amministrazione penitenziaria deve prestare più attenzione alla gestione di queste emergenze. Non si possono continuare a chiedere sacrifici ai detenuti, che da quasi un anno non possono più avere colloqui ordinari, nel numero e nelle modalità, con i familiari e spesso non possono più andare a scuola o svolgere attività, e poi trasferire detenuti da istituti in cui ci sono focolai senza essere assolutamente certi della loro negatività. Quanto accaduto rinnova le motivazioni della richiesta dei Garanti dei detenuti, per il riconoscimento della priorità vaccinale dei detenuti e degli operatori penitenziari. Non si tratta di garantire a tutti lo stesso accesso alle vaccinazioni, ma di riconoscere le peculiarità e i rischi della vita in comunità chiuse e sovraffollate come le carceri, e quindi di programmarvi le vaccinazioni quando saranno completate quelle nelle Rsa, che condividono con le carceri analoghe condizioni di rischio dovute alla convivenza e alla precarietà delle condizioni di salute“.
Seguici su Metropolitan Roma News