Il Comune di Roma ha aperto due nuove strutture per ospitare in quarantena i richiedenti asilo. Un impegno dell’Amministrazione Capitolina, e della sindaca Raggi, con al centro la prevenzione e la tutela della salute. “Le due strutture ‘ponte’ – spiega Virginia Raggi – garantiscono la possibilità alle persone migranti richiedenti e titolari di protezione internazionale di avere la garanzia di un monitoraggio sanitario specifico”. Una operazione, quindi, per rendere l’accoglienza più sicura e controllata.
Le due strutture per ospitare i migranti a Roma si chiamano “Barzilai“, 21 posti (per 16 uomini e 5 donne), e Bakhita“, sei appartamenti destinati alle famiglie, e sono nate anche grazie a un protocollo sottoscritto dal Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale, insieme all’Asl Roma 2, in collaborazione con l’organizzazione umanitaria INTERSOS e la cooperativa Medihospes.
Le due strutture per ospitare i migranti a Roma: L’organizzazione
La rete costituita dal protocollo prevede l’individuazione e il coinvolgimento delle persone destinatarie del servizio da parte del Dipartimento Politiche Sociali, mentre la Asl provvede ai tamponi, sia all’inizio che alla fine della quarantena e, nel caso di sintomi, ai test molecolari. A INTERSOS, invece, le operazioni di triage all’ingresso e la sorveglianza sanitaria degli ospiti, mentre Medihospes supporta l’andamento delle operazioni, soprattutto quelle di accoglienza, sostegno e orientamento.
La quarantena prevede un periodo di 10 giorni di isolamento e sorveglianza, al termine dei quali, se l’esito del test finale è negativo, la persona viene trasferita nella struttura di accoglienza e integrazione SAI assegnata.
Nel caso in cui, già durante il triage d’ingresso, la persona presenti sintomi riconducibili al Covid o abbia avuto contatti stretti con casi confermati o sospetti, la ASL effettua il test molecolare per accettarsi della positività o meno e, in caso, trasferire il soggetto nella struttura adibita.
“La sinergia tra pubblico e privato sociale – ha dichiarato il Direttore della Regione Europa di INTERSOS Cesare Fermi -, che è stata possibile creare fin da agosto 2020 nella realizzazione di Barzilai prima e di Bakhita poi, dimostra quanto sia possibile mettere a sistema risorse e percorsi volti alla tutela della salute individuale e collettiva che siano equi, integrati e sostenibili”.