Dodici persone, tra medici e infermieri, sono risultate positive al Covid dopo essersi sottoposte alla seconda dose del vaccino Pfizer. Desta preoccupazione la notizia, riportata da Il Messaggero.
Medici e infermieri positivi al Covid dopo la seconda dose del vaccino: i dati
I casi sarebbero emersi a seguito dei report giornalieri emanati dalla Regione Lazio. Come riporta Il Messaggero, è – appunto – emerso casualmente che ben dodici persone, tra medici e infermieri, sono positivi al virus, nonostante la seconda dose vaccinale. All’Asl Roma 1 è risultato positivo un infermiere dipendente in una casa di cura di Monte Mario; un operatore sanitario della Asl Roma 3 impiegato in un ospedale al Torrino; due sono i casi riguardanti infermieri nella Asl Roma 4 (uno all’Aurelia Hospital, l’altro al San Camillo).
Ma è nella provincia di Roma dove però sono emersi più casi. Nell’Asl Roma 5, da Tivoli a Guidonia, da Monterotondo a Colleferro, sono 9 le persone positive al Covid, tra medici e infermieri, dopo la seconda dose del vaccino.
Non sarebbe però un unico focolaio, visto che le dodici persone infettate sono distribuite su un’ampia area, come anche evidenziato da Alberto Perra, direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica locale.
Nel frattempo la Società italiana di malattie infettive ha avviato un’indagine su quattro sanitari per capire se il vaccino abbia funzionato o meno, mentre il direttore scientifico Massimo Andreoni, virologo del Policlinico Tor Vergata, ha ricordato che essere stati contagiati dopo aver assunto la seconda dose di antidoto non vuol dire per forza che il farmaco sia stato poco efficace. Andreoni ha infatti sottolineato che l’obiettivo principale del vaccino è quello di “Bloccare la malattia e non di bloccare l’infezione”.
Con il vaccino si può infettare?
La domanda sorge spontanea: capire se dopo aver concluso l’iter vaccinali, questi soggetti possano essere anche contagiosi. Luigi Toma, infettivologo dell’Ifo, ha spiegato come “Non ci siano evidenze scientifiche sul fatto che il vaccinato positivo al Covid sia contagioso o no. In assenza di studi approfonditi, non possiamo trarre conclusioni, è presto”.
Proprio per questo, il ministero della Salute ha richiesto alle Regioni massima cautela e che, dunque, bisogna applicare al vaccinato “Gli stessi provvedimenti di un non vaccinato”. Almeno momentaneamente. Bisogna anche capire come si comportano le diverse varianti che ora sono uscite fuori. Tutto è una incognita, ma per ora “E’ bene mantenere tutte le misure di precauzione, perché il rischio di contagiare gli altri, potenzialmente, c’è sempre”, come ribadito da Toma.
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