La Lav presenta in procura la denuncia e attacca l’amministrazione capitolina. Per la Lav e per l’Asspi, la causa non sarebbero i fuochi d’artificio.
La Lega anti vivisezione (Lav) ha annunciato che presenterà una denuncia per maltrattamento di animali, riguardo quanto accaduto nella notte di Capodanno. L’obiettivo è indagare sulla morte di diverse centinaia di uccelli e individuare i responsabili, diretti e indiretti.
La Lav sospetta che a causare la morte degli uccelli, non sia stato lo spavento per i botti di Capodanno. Ancora più certa, di tale sospetto, ne è la Lipu, che si espressa poche ore dopo la diffusione della notizia.
La Lav punta il dito
La Lav parla di tragedia annunciata e punta il dito anche contro l’amministrazione capitolina. Il responsabile della Lega anti vivisezione, David Nicoli, racconta: “Sono quattro anni che attendiamo il varo del nuovo Regolamento tutela diritti animali comunale che potrebbe e dovrebbe vietare i botti 365 giorni l’anno, dopo che è stata bocciata la nostra richiesta per inserire il divieto nel nuovo Regolamento di polizia urbana. Le ordinanze-fotocopia della sindaca, emanate con formula ‘last-minute’ sempre a poche ore dal Capodanno, sono inutili se non si pensa a predisporre un valido sistema di controllo dei quartieri ad opera della Polizia di Roma Capitale, come noi abbiamo sempre richiesto. Nemmeno il centro della citta’ viene presidiato a dovere e proprio questa strage di innocenti, evitabilissima, è lì a testimoniarlo. Ma non ce ne stupiamo poichè, a quanto pare, è la stessa giunta a violare per prima la sua stessa ordinanza facendo esplodere fuochi d’artificio al concerto di Capodanno organizzato dal Comune di Roma“.
Anche per l’Asspi non è colpa dei botti
L’Associazione Pirotecnica Italiana, respinge l’idea che a uccidere gli uccelli siano stati i fuochi d’artificio. Il presidente dell’Asspi, Nobile Viviano, spiega che non esistono evidenze scientifiche di tale accusa e, inoltre, i fuochi d’artificio legali hanno una certificazione europea che impone una rumorosità inferiore ai 120 decibel. Poi aggiunge: “Basta andare a ritroso nel tempo per scoprire che episodi di moria di stormi nella Capitale ci sono stati anche nei mesi passati, in situazioni evidentemente che non avevano nulla a che fare con i fuochi d’artificio“. “I nostri prodotti rispondono tutti a rigidi requisiti imposti dall’Europa per il rispetto del consumatore, dell’ambiente e degli animali, cosa diversa dai bomboni illegali che rappresentano un pericolo per l’uomo e per gli animali“.
Valentina Cuffaro