La Questura di Roma si esprime in merito alle denunce ricevute in seguito alle proteste dei dipendenti Alitalia, sia dei no green pass a San Giovanni. Le motivazioni sono i ritardi provocati alla circolazione stradale e area e il danno provocato all’amministrazione e ai poliziotti refertati in ospedale
Ritardi alla circolazione area e stradale: denunciano i protestanti di Alitalia e i no green pass. La Questura di Roma si esprime in merito
Nelle ultime ore la Questura di Roma ha reso note le copiose richieste di risarcimento per danni patrimoniali nei riguardi dei denunciati e dei sanzionati amministrativamente.
La motivazione risale ai ritardi provocati alla circolazione stradale e area, ai danni provocati all’Amministrazione e ai poliziotti refertati in ospedale.
Tali ritardi e danni nascono in seguito alle proteste avvenute nelle scorse settimane da parte dei dipendenti Alitalia nei pressi dello scalo “Leonardo da Vinci” e dal sit-in dei no green pass a San Giovanni.
La prima protesta ha comportato ritardi aerei e alla circolazione stradale. I denunciati sono sei. La Digos, secondo quanto riportato dal Corriere della sera, ne avrebbe accertato la responsabilità. Quattro persone sono accusate di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, una persona solo di resistenza e la sesta persona anche di blocco stradale con una multa tra i mille e 4mila euro.
“Le sigle sindacali, che hanno regolarmente indetto la manifestazione presso il sito aeroportuale, munite di tutti i permessi, ne hanno preso formalmente le distanze, stigmatizzando questi comportamenti violenti e mostrando gratitudine alle forze di polizia, per aver garantito l’ordine pubblico nel pieno rispetto del diritto di manifestare, e vicinanza agli agenti feriti, in una lettera inviata dal questore Mario Della Cioppa“- sottolineano gli investigatori.
Sono, invece, ventisei i manifestanti del corteo no green pass che saranno multati per aver “arbitrariamente bloccato la circolazione stradale lungo via Appia, da piazza di Porta San Giovanni a piazza Re di Roma, per cui è prevista una sanzione amministrativa che va dai mille ai 4mila euro. Per la resistenza a pubblico ufficiale invece è prevista la pena della reclusione da 6 mesi a 5 anni”.
Serafina Di Lascio
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