Il Presidente del Consiglio affida la nomina commissariale per il Giubileo del 2025 al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’unanimità raggiunta a Palazzo Chigi decreta il nuovo ruolo del primo cittadino.
La nomina da Palazzo Chigi
Durante la riunione del 16 dicembre, tenutasi a Palazzo Chigi, il Premier Draghi ha proposto Gualtieri come candidato alla nomina di commissario per il prossimo Giubileo. Il verdetto è arrivato poco dopo, con il consenso unanime di tutti gli interlocutori lì presenti. Il secondo punto stabilito dalle Istituzioni è la creazione di una società pubblica che si occupi di dar luce a nuove opere pubbliche e a nuovi cantieri. Regione, Comune e Santa Sede saranno interconnessi da un quarto apparato: un organismo di controllo che si occuperà di interagire con essi. Fra le tante figure di spicco, alla “tavola rotonda” sedevano il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il responsabile dell’Economia, Daniele Franco e i rappresentanti del Viminale.
Su Twitter, Gualtieri pubblica: «Ringrazio il presidente del Consiglio per avermi proposto come commissario per il Giubileo. Lavoreremo senza sosta affinché Roma sia pronta per questo evento di portata planetaria».
Expo 2030?
Tra il Giubileo del 2025 e la candidatura di Roma per l’Expo 2030, Gualtieri guarda al nuovo futuro della capitale attraverso il tema della rigenerazione. Durante la giornata di ieri 16 dicembre, il Sindaco si è collegato in videoconferenza con il Bie-Bureau International des Expositions di Parigi per presentare la candidatura di Roma che dovrà competere con la Corea, l’Ucraina, l’Arabia Saudita e la Federazione Russa. Nonostante i temuti competitor, la capitale punterà sui suoi punti di forza: identità cosmopolita, patrimonio verde e agricolo, forti presenze universitarie e accademie straniere. Sena escludere il Dna inclusivo e la possibilità di mandare un forte messaggio di inclusione tramite l’evento Santo.
Parole di fiducia quelle di Gualtieri: «Il prossimo Giubileo manderà un potente messaggio di inclusione, solidarietà e speranza Sarà un passo molto importante per il rilancio della vocazione cosmopolita di Roma e la sua promozione del dialogo interculturale e interreligioso. Questo evento ci darà anche la possibilità di riqualificare le già consistenti strutture ricettive della città, così da poter accogliere decine di milioni di visitatori in un contesto sicuro e ospitale».
Simonetta Chiariello.
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