Alda D’Eusanio debutta per la prima volta sul palcoscenico dell’OFF/OFF Theatre nello spettacolo musicale autobiografico “È nata una zucca”.
È nata una zucca, Alda D’Eusanio all’OFF/OFF Theatre dal 26 al 31 Marzo
Sabato 26 e domenica 27 marzo Alda D’Eusanio debutta sul palcoscenico dell’OFF/OFF Theatre con “È nata una zucca”; diretto da Ilenia Costanza, in una produzione firmata I Vetri Blu e Centro Studi La Parabola. Alda D’Eusanio si racconta, dall’Italia della Prima Repubblica a oggi: l’isolamento a causa dell’amicizia con Craxi, Mani Pulite, Berlusconi, la Rai, la ribellione costante e la fuga dal paesino natale. Ad accompagnare il flusso di ricordi e rivelazioni è il suono della fisarmonica di Nunzio Cleofe.
La protagonista passeggia tra i suoi ricordi ripercorrendo attraverso uno schermo immagini credute dimenticate e verità scomode. Un racconto personale contrastato in cui il fil rouge è la musica della fisarmonica; strumento che da bambina suonava per l’amato nonno e che da donna adulta, sulla scena, imbraccia nuovamente per lui dedicandogli le sue note e offrendo alla platea un lato inedito di sé. Un’atmosfera intima avvolge così Alda; mentre rievoca momenti di amore, desideri disattesi, vicende di cronaca e il tormentato rapporto con la famiglia.
Determinante è il ruolo della madre, che prende le distanze dall’indole ribelle della figlia; Alda si ritrova costretta a crescere in un paesino rurale dal maschilismo radicato, che, con la frase “È nata una zucca”, stigmatizza la nascita di quella bambina dal carattere indomito. Diventa impellente il bisogno di lasciare, una volta adulta, il luogo natio.
Emozioni e memorie
Alda D’Eusanio prosegue il percorso nella sua sfera emotiva e si imbatte nella figura di Gianni Statera; sua “colonna” e oggetto di un amore intenso e maturo.
Sulle memorie da donna adulta aleggia l’ombra dell’incidente, che la conduce al coma, drammatica esperienza che sgretola i suoi ricordi e sconvolge i punti di riferimento affettivi. Non ha paura nello stringere amicizie molto discusse come Bettino Craxi e Vincenzo Muccioli: uomini enormi che le valgono scandali, mostrati negli aspetti più semplici della loro umanità. E poi uno sguardo da dentro a una Prima Repubblica che tagliava le teste: le intercettazioni telefoniche, l’isolamento, gli ostacoli in Rai di una carriera disseminata di attacchi e interruzioni, fino alla cacciata da uno studio televisivo.
Seguici su Google News