Emergenza abitativa: 220 milioni di euro per i nuovi alloggi popolari

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Per l’emergenza abitativa, annunciato, durante l’incontro con sindacati e movimenti per il diritto all’abitare, l’investimento per acquisire circa 2mila unità immobiliari.

Duecentoventi milioni di euro destinati all’emergenza abitativa

I duecentoventi milioni di euro sono per l’acquisto di nuovi alloggi da destinare all’emergenza abitativa, agli sgomberati dalle grandi occupazioni romane. Le prime saranno viale delle Province e l’ex clinica Valle Fiorita entro fine giugno. Saranno seguite da chi attende da anni in graduatoria di vedersi consegnate le chiavi.

L’annuncio arriva martedì 3 maggio dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore alle politiche abitative Tobia Zevi. Ciò, al termine di un incontro serrato con sindacati inquilini e movimenti per il diritto all’abitare. Nel mentre, in piazza del Campidoglio, occupanti e famiglie sotto sfratto manifestavano per “fare pressione”. Niente panico e tensione in quanto la notizia dell’investimento deciso dall’amministrazione e raddoppiato rispetto alle iniziali intenzioni, ha ricevuto vari applausi.

Per far scorrere le graduatorie, circa 2.000 nuovi alloggi a causa dell’emergenza abitativa

Fa sapere il Campidoglio: “Già stati stanziati, nell’ultimo bilancio approvato circa 100 milioni, ma lo sforzo si rafforza sensibilmente. Abbiamo identificato risorse aggiuntive dal rendiconto di bilancio e la cifra sarà più che raddoppiata, passando a circa 220 milioni per il 2022″. Ciò vuol dire circa 2.000 nuove case per un piano straordinario di intervento considerato “un obiettivo prioritario per l’amministrazione capitolina. È finalizzato a lenire l’emergenza abitativa e a sostenere il diritto alla casa per le romane e i romani”.

 Questo è quanto si legge nella nota. Aggiunge il Campidoglio: “Saranno una serie coordinata di azioni volte a recuperare il patrimonio esistente, migliorarne la qualità. Non solo, anche abbattere i costi energetici e aumentare lo stock di immobili per lo scorrimento delle graduatorie”. Le graduatorie erano ferme al bando del 2012, con una media di assegnazioni annue di poche decine.

Gualtieri e Zevi: “Lavoro intenso che proseguirà”

Le parole di Gualtieri: “Stiamo lavorando con grande intensità per affrontare il problema della casa a Roma. Un’emergenza che si trascina da molto tempo anche a causa dell’assenza in passato di politiche pubbliche e di risorse adeguate. È un grande salto di qualità delle politiche nel segno dell’inclusione e dei diritti. Proseguiremo in questa direzione con altri interventi significativi. Si parte da un Piano straordinario sui temi del diritto alla casa, utilizzando al meglio tutte le risorse, comprese le opportunità fornite dal Pnrr”.

Continua Gualtieri: “Proseguendo il nostro impegno nella programmazione di bilancio 2023-2025, lavoreremo per aumentare la quantità e la qualità del patrimonio di edilizia residenziale pubblica”. Aggiunge, invece, Zevi: “Nei primi sei mesi di attività abbiamo provveduto ad una ricognizione dei principali dossier aperti sulla Casa, confrontandoci ripetutamente con le organizzazioni, i cittadini e i soggetti interessati. Era chiaro fin da subito che fosse necessario aumentare il numero delle case da mettere a disposizione dei cittadini in difficoltà. Sarà un Piano straordinario di intervento per il diritto alla casa, tanto importante quanto necessario”.

I movimenti spiegano che è solo l’inizio di un percorso

Fa sapere in piazza, Paolo Di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani: “L’amministrazione si è impegnata anche a stendere un piano straordinario per la casa entro la fine del giugno 2022 , lavorando a un’ipotesi di gestione dei 220 milioni di euro stanziati. Oggi non si chiude un percorso, lo abbiamo solamente iniziato. Sulla questione sgomberi e sfratti le dinamiche sono diverse: nel primo caso incontreremo presto il Prefetto su Torrevecchia e Province, poi la stessa cosa faranno comune e regione, probabilmente la prossima settimana. Abbiamo poi ribadito che lo scandalo dei residence deve finire e chi ci vive deve avere un alloggio popolare e smettere di spenderci i soldi. Come ultima questione, abbiamo discusso dell’articolo 5 della Renzi-Lupi: c’è una mozione che verrà approvata martedì prossimo e l’impegno che si sono presi è di studiare il modo per andare in deroga”.

Ylenia Iris

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