Giustizia per la morte del vicebrigadiere Cerciello Rega assassinato nel 2019 da due americani: ergastolo per omicidio volontario. Il Sostituto Procuratore di Roma afferma: “Cerciello non è stato ammazzato con una coltellata ma con undici fendenti“
Ergastolo per omicidio volontario: ecco la richiesta del sostituto procuratore di Roma contro i due responsabili della morte del vicebrigadiere Cerciello Rega
Ergastolo con isolamento diurno: ecco la richiesta mossa dal Sostituto procuratore di Roma Maria Sabina Calabretta al termine della requisitoria nel processo degli assassini di Mario Cerciello Rega.
Il vicebrigadiere fu assassinato il 26 luglio del 2019 a Prati da Finnengan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth con ben 11 coltellate.
“Il mio compito è dimostrare che Cerciello è morto solo per mano di due assassini: non deve succedere di ucciderlo un’altra volta“: con queste parole il Sostituto Procuratore si rivolge agli imputati e alla corte.
La requisitoria continua con le sue dichiarazioni che sottolineano la violenza con la quale i due giovani americani hanno attaccato e ucciso il vicebrigadiere. “Cerciello non avuto il tempo di elaborare nessuna difesa attiva. E’ stato ucciso con undici coltellate in meno di trenta secondi. Non c’è segno di un attacco di Cerciello o di un tentativo di strangolamento”, ha sottolineato il pm.
La ricostruzione dei fatti dimostra che i Carabinieri si qualificarono, mostrarono il tesserino ed erano in servizio. Si sono avvicinati frontalmente e lì Cerciello ha ricevuto le 11 coltellate. In altre parole, sottolinea il PM nella requisitoria “non fu legittima difesa”.
La richiesta resta, perciò, quella che maggiormente potrebbe dare giustizia alla morte del vicebrigadiere Cerciello Rega: ergastolo con isolamento diurno.
Serafina Di Lascio