Home Cultura Farfa e la sua Abbazia: luogo indimenticabile nel reatino

Farfa e la sua Abbazia: luogo indimenticabile nel reatino

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Nell’appuntamento di oggi con la rubrica “Tesori nascosti” vi portiamo alla scoperta di un luogo ricco di storia. Avvolto da un’atmosfera di grande pace e spiritualità, parliamo di Farfa. Puntando verso nord, lasciando Roma, si apre una vasta area di dolci colline. Spingendoci più avanti, verso l’entroterra, le colline diventano montagne, qui sorge Farfa. Piccolo paese nel reatino è noto per l’Abbazia di Santa Maria di Farfa, monastero della congregazione cassinese. Il paese prende il nome dall’omonimo fiume che scorre poco distante.

Le origini di questa Abbazia si perdono nel tempo. Il completamento della costruzione risale al 913 e le sue fondamenta tra il 560 e il 570 d.C. L’Abbazia di Farfa è stata un’Abbazia imperiale, per questo non soggetta al diretto controllo papale pur essendo vicina alla Santa Sede. L’importanza dell’Abbazia crebbe in pochi decenni e divenne uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell’Europa medievale. Arrivò a controllare 600 tra chiese e monasteri, 132 castelli o piazzeforti e 6 città fortificate, per un totale di più di 300 villaggi.

Vista aerea dell'Abbazia di Farfa  photo credit: ilpuntoquotidiano.it
Vista aerea dell’Abbazia di Farfa photo credit: ilpuntoquotidiano.it

La storia dell’Abbazia

La notorietà del luogo aumentò con la visita e il breve soggiorno di Carlo Magno, di poco antecedente la sua incoronazione in San Pietro avvenuta il 25 dicembre dell‘800. A questo periodo risale l’ampliamento del monastero. Per lungo tempo venne tenuta nascosta l’originaria architettura dell’edificio. La chiesa principale, dedicata alla Vergine, dal quel momento si arricchì di una seconda abside dedicata al Salvatore, con un ciborio tutto d’onice, affiancata da due torri.

Del tesoro abbaziale facevano parte, una croce d’oro con pietre preziose lunga oltre un metro, quattordici calici d’argento, due corone d’oro e d’argento e quattro sigilli d’oro, oltre che un cofanetto d’oro purissimo adorno di gemme, dono di Carlo Magno. Inserito nella congregazione cassinese, nel 1547 e nei due secoli successivi perse importanza subendo il saccheggio e l’incendio per mano dei saraceni. Le sorti cambiarono nel 1920 per volere ed opera di un gruppo di monaci. Nel 1928 l’Abbazia di Farfa è divenuta monumento nazionale.

Immagine del Borgo di Farfa photo credit: Tripadvisor.it

Farfa oggi

Oggi l’Abbazia è un vasto complesso immerso nel verde. Scendendo verso il borgo di Farfa regala una suggestiva atmosfera data dalle rocce, dalle vie e dalle case integre nel loro originario aspetto a dispetto del passare del tempo. La chiesa principale è al centro dell’imponente edifico di tipo basilicale caratterizzato da una pianta a croce latina e suddiviso in tre navate ben distinguibili nella facciata principale e l’interno è decorato in stile barocco. La controfacciata è forse l’opera di più grande impatto e valore. Questo per il dipinto ad olio del Giudizio Universale realizzato dall’olandese Dirck Barendsz nel 1561, ed è in un’ottimo stato di conservazione.

di Loretta Meloni

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