Il Lazio, da metà febbraio, produrrà il certificato per il vaccino anti Covid destinanto a coloro i quali avranno completato il ciclo vaccinale fino al richiamo definitivo. Intanto l’Assessore lancia un’importante notizia: “Il Commissario Arcuri ha accolto l’appello di procedere velocemente verso l’opzione del vaccino prodotto in Italia nel polo tecnologico di Castel Romano”.
Coronavirus e certificato vaccinale a partire da metà febbraio. Nel Lazio arriva l’ok per il farmaco anti Covid prodotto a Castel Romano
Arriva il certificato per il vaccino anti Covid e il farmaco annesso prodotto a Castel Romano. Ecco le ultime novità provenienti dai vertici dell’Amministrazione della Regione Lazio. Per mettere a punto il meccanismo che darà la possibilità ai cittadini di ricevere il proprio certificato, la Regione è già al lavoro.
Pare, infatti, che attraverso lo Spid, si potrà accedere all’anagrafe vaccinale e scaricare il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione. Tale passo, sopraggiunge nella giornata in cui l’accordo per il vaccino Invitalia-Reithera è stato raggiunto per velocizzare la somministrazione, in seguito ai ritardi della Pfizer.
Invitalia ha approvato il contratto presentato da Reithera. Tale contrattoconsiste nel finanziamento in un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro. In una nota dell’azienda, si legge:
“Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-Covid. La restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano (Roma), dove sarà prodotto l’antidoto. Le agevolazioni concesse, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, ammontano a circa 49 milioni di euro: 41,2 milioni a fondo perduto e 7,8 milioni di finanziamento agevolato”.
Reithera pare che abbia già concluso la sperimentazione, grazie a dei finanziamenti ricevuti da parte della Regione Lazio in collaborazione con l‘Istituto Spallanzani. Il vaccino ha dimostrato la sua sicurezza ed è pronto per essere somministrato.
“L’obiettivo è arrivare in tempi rapidi ad ottenere le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare il vaccino. La capacità produttiva prevista a regime è pari a 100 milioni di dosi all’anno. Si prevedono, inoltre, 40 nuove assunzioni.” – termina la nota.
I vertici amministrativi della Regione Lazio, in merito ai vaccini si sono espressi con molto entusiasmo. Primo fra tutti vi è il governatore della Regione Nicola Zingaretti che in merito afferma:
“Questo è un vaccino anti Covid monodose, che si mantiene tra 2 e 8 gradi, e per le sue caratteristiche è un prodotto unico e assolutamente straordinario, uno strumento, che aiuterà tutto il nostro Paese ad uscire finalmente dalla pandemia. Ringrazio ancora una volta scienziati e ricercatori che stanno lavorando e studiando da mesi, senza sosta, per realizzare questo vaccino, un aiuto indispensabile nella lotta al Covid in cui tutti noi, istituzioni e cittadini, siamo impegnati quotidianamente per uscire finalmente dall’incubo”.
Anche l’assessore alla sanità regionale Alessio D’Amato considera l’accordo Invitalia – Reithera “un’ottima notizia” perché “è necessario puntare ad avere una indipendenza per quanto riguarda l’approvvigionamento di tutti i vaccini che superino i requisiti di EMA (Agenzia europea per i medicinali). Il Commissario Arcuri ha accolto l’appello di procedere velocemente verso l’opzione del vaccino prodotto in Italia nel polo tecnologico di Castel Romano. Adesso è necessario correre per completare le Fasi 2 e 3. Avere a disposizione un’offerta vaccinale più ampia sicuramente consentirà in futuro di superare gli attuali ritardi e le mancate consegne. Il vaccino ReiThera-Spallanzani deve essere un vaccino ‘bene comune‘”.
Serafina Di Lascio