Ferrovia Roma Nord: un incubo, tra vandali e baby gang

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I cittadini di Roma Nord che frequentano la ferrovia, conoscono le condizioni disastrose delle stazioni.

La ferrovia di Roma Nord è un disastro

Non si parla solo di ritardi, dei guasti e dei viaggi da incubo dei pendolari, quelli che ogni mattina per andare al lavoro devono solo augurarsi che il treno o la metro passino. I cittadini all’arrivo dei mezzi quasi gridano al ‘miracolo’. Sembra come se fosse tutto normale.  In realtà di normale c’è poco. Questa situazione spaventa. Sapere di essere quasi obbligati a vivere in queste condizioni di degrado, incuria, indifferenza, quando invece si dovrebbe vivere in un paese civile. Lo sanno bene i cittadini di Roma Nord, dall’Olgiata a Monte Mario, quelli che conoscono le condizioni disastrose in cui versano le stazioni dei treni, tra baby gang che hanno quasi preso il comando e ascensori rotti.

Nella ferrovia di Roma Nord, macchinette guaste e ascensori fuori servizio

Macchinette per obliterare i biglietti guaste, e recintate dal nastro adesivo. Scale mobili non funzionanti, ascensori fuori servizio. Tanti disagi per chi vive in carrozzina o per chi non riesce a camminare, sovraccarico di buste della spesa o con un bambino in passeggino. È un vero e proprio incubo per i cittadini di Roma Nord.

Loro conoscono bene le condizioni disastrose delle stazioni ferroviarie di quella linea che collega la Capitale a Viterbo e che fa ‘tappa’ a Monte Mario, nel quartiere Ottavia, La Giustiniana, La Storta, l’Olgiata, zone spesso ‘vantante’ come fiore all’occhiello. Di cura hanno ben poco perché, come ci spiega chi vive lì, quelle fermate sono ormai base di spaccio per molti, ritrovo di baby gang e di vandali, che si sentono liberi di poter distruggere tutto.

Totale assenza di civiltà

C’è il bollino ‘fuori servizio’ sugli ascensori, ci sono i pendolari che sono costretti a salire a piedi. C’è chi è fortunato e si fa aiutare o chi si regge al corrimano. Chi non può, invece, non ha scelta: la fermata del treno non è accessibile. All’interno di un un Paese civile, oltre che nella Capitale d’Italia, questa situazione non è ammissibile. Le telecamere sono fuori servizio, gli spacciatori si ritrovano lì per “lavorare” e i vandali lì si sentono quasi a casa. Non c’è controllo di nessun tipo. L’ultimo atto di vandalismo, risale a poche ore fa, nella stazione ferroviaria de La Storta: una macchinetta dei biglietti sradicata e gettata a terra.

La rabbia dei cittadini è incontenibile

C’è chi si vergogna di vivere in quel modo, chi si sente ostaggio delle baby gang, chi non si sente tutelato e protetto da chi ha il potere di fare qualcosa. I residenti si sentono abbandonati dalle istituzioni, sempre più soli. Vivere in maniera civile in una città, indipendentemente dalla periferia o dal centro, dovrebbe essere il minimo. Tutti i residenti onesti dovrebbero poter usufruire di un servizio che, invece, è sempre più inesistente. La strana normalità non può diventare una malsana abitudine. I cittadini non possono arrendersi, devono essere ascoltati. Vivere in un mondo civile dovrebbe essere la quotidianità.

Ylenia Iris

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