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Feste private a base di sesso e droga, parla una modella testimone nel caso Genovese

Party privati a base di sesso e droga, non solo con personaggi famosi ma anche con preti. Giulia Napolitano, ragazza immagine e modella siciliana di 21 anni, racconta in un’esclusiva di Fanpage.it le feste private di questo tipo in tutta Italia.

Se faccio i nomi mi ammazzano“, così afferma Giulia Napolitano, ragazza immagine ascoltata nell’indagine su Alberto Genovese, l’imprenditore accusato di stupro di una modella 18enne.
La giovane ha raccontato di come, durante una festa privata, avesse visto dei preti fare uso di droghe e di divertirsi con neo-maggiorenni; non solo, le è stato detto che l’uomo stesse cercando asilo tra i peccatori.
La ragazza avverte anche che queste sono scene che si ripetono spesso nelle abitazioni private in tutta Italia.

Ascoltata dagli inquirenti, Giulia Napolitano ha confermato quanto già scoperto sulle feste a casa di Genovese: sesso, droga e ospiti di un certo livello – notai, medici, avvocati, per citarne alcuni. La ragazza, nel suo racconto, ha spiegato che nessuno poteva accedere al party senza prima lasciare il cellulare ai bodyguard; perciò lei si era comprata un piccolo telefono da nascondere nel reggiseno o nelle mutande, da usare in bagno per avvisare la madre di dove si trovasse in caso non facesse più ritorno a casa.

Le altre ragazze

Quando le è stato chiesto delle altre ragazze presenti a questi parti, la Napolitano non si è fatta problemi e ha continuato il suo racconto.
Senza fare nomi, ha affermato che tutte coloro che vanno lì per drogarsi e prostituirsi sono consapevoli di quello che fanno. Sanno perfettamente che possono guadagnare tantissimo in una sola serata, proprio per questo non dicono nulla: vogliono mantenere alto il loro stile di vita.
La Napolitano non ha avuto problemi a raccontare tutto, in quanto ha sempre lavorato come ragazza immagine, affermando quindi che nessuno potesse ricattarla.
Non mi drogo e non ho mai barattato la mia dignità prostituendomi” ha concluso.

La storia di Giulia

Ma come è diventata Giulia una ragazza immagine?
La giovane racconta che, dopo essersi trasferita a Roma a soli 18 anni, aveva scoperto che la sua coinquilina faceva la escort; quest’ultima le aveva suggerito che, se voleva guadagnare qualcosa, senza prostituirsi o drogarsi, poteva fare la ragazza immagine. Giulia ha accettato. Da quel momento è andata a molte feste in cui giravano tantissimi soldi e ricorda di un uomo che voleva pagarla 15mila euro per portarla a letto. Rifiutandolo molte volte, alla fine questo personaggio si è arrabbiato e ha fatta cacciare Giulia dalla festa – era così ricco da potersi permettere di mandarla via da quel party.

Alla domanda su chi siano gli organizzatori, la ragazza risponde che sono ex escort, imprenditori e pr. Il loro modo per farsi conoscere è il passaparola, perché tutti temono di essere intercettati e arrestati.


Come ogni cosa ben organizzata, anche come ragazza immagine ci sono delle tariffe ben precise: dai 150 ai 400 euro. La Napolitano ha accettato perché aveva bisogno di guadagnare qualcosa rispettando però il corpo; non immaginava di essere testimone di scene di degrado morale. Racconta non solo di uomini che pagano tantissimo per avere rapporti sessuali, ma anche di preti che vanno contro la fede che ogni giorno professano.

Fonte: fanpage.it

Virginia Campolongo

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